Due opere realizzate da studentesse e studenti della Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti sono state selezionate in concorso alla 28ª edizione del Mediterraneo Video Festival, in programma dall’11 al 14 settembre 2025 ad Ascea (SA), presso il Palazzo De Dominicis – Ricci.
I film in concorso sono:
- Il Giro dell’acqua di Arianna Maria Biguzzi, Marco Mancini, Antonino Rizzo, Giorgia Sernicola e Valentina Sommariva, in programma venerdì 12 settembre alle ore 18.50 nella sezione Cortometraggi
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Escuchame di Maria Elena Franceschini, Lisa Marchiani, Elena Magnani e Aurelio Russo, in proiezione sabato 13 settembre alle ore 19.00 nella sezione Lungometraggi
Il Mediterraneo Video Festival è un concorso internazionale di cinema documentario che da oltre vent’anni valorizza il paesaggio culturale mediterraneo. L’edizione 2025 dedica un’attenzione particolare ai temi della tutela degli habitat, della biodiversità e dei modelli di sviluppo sostenibile, confermandosi come luogo di confronto e approfondimento tra cinema, arti visive, musica e itinerari culturali.
La selezione dei due lavori prodotti all’interno della Scuola rappresenta un importante riconoscimento del percorso formativo e creativo intrapreso dalle studentesse e dagli studenti.
Consulta il programma completo del Mediterraneo Video Festival 2025
Il giro dell'acqua
di Arianna Biguzzi, Marco Mancini, Antonio Rizzo, Giorgia Sernicola, Valentina Sommariva
In Piemonte, nella zona detta ‘triangolo del riso’, l’inizio della stagione agricola coincide con il fluire dell’acqua portata dal Canale Cavour a ogni risicoltore del territorio. Seguiamo Matteo, agricoltore vercellese, nella sua attività quotidiana di controllo degli argini che delimitano le risaie, così come Bruno e Maurizio, acquaioli che si occupano di regolarne il flusso tramite chiuse e paratoie. Ritmicamente, a colpi di falce, gli uomini eliminano i canali dalle erbe infestanti e si prendono cura dei rivoli tra i campi, spostandosi da un luogo all’altro a bordo di vecchi motorini mentre, negli uffici idrometrici dell’Est e Ovest Sesia, il personale controlla da remoto l’intricata rete irrigua. In una zona proverbialmente fertile del nord Italia la scarsità dell’acqua sta progressivamente mutando la fisionomia dei territori e, quando la stagione arriva al termine, il futuro del ‘mare a quadri’ rimane incerto, mentre un manto di ragnatele nasconde quelle che erano le risaie.
Escuchame
di Maria Elena Franceschini, Lisa Marchiani, Elena Magnani, Aurelio Russo
Marco Cavallo è una scultura di quattro metri, che contiene nella sua pancia, come il cavallo di Troia, i sogni di libertà degli ex internati del manicomio di Trieste. Nel 1972 era un cavallo vero del parco dell’ospedale psichiatrico, salvato dalla prevista macellazione con una lettera inviata dai malati prigionieri della struttura alla Provincia.
Nei cinquant’anni intercorsi dalla legge 180 il cavallo è diventato il simbolo della liberazione e della rivoluzione culturale di Franco Basaglia, di cui ricorre quest’anno il centenario dalla sua nascita, ma oggi, a seguito dello “sfratto” dal comune di Muggia che lo ospitava, ha iniziato un nuovo viaggio attraverso il Paese, portando con sé quei sogni ancora inespressi e le loro inevitabili contraddizioni.