Il Principe in salotto è il titolo dell'incontro di traduzione che si terrà presso la sede di Parole Migranti durante il quale Franca Cavagnoli, docente della Civica Altiero Spinelli, dialogherà con le traduttrici della nuova edizione de Il Principe Felice e altre storie (Bompiani 2019): Maria Laura Capobianco, Claudia Corrao, Giada D’Elia, Erica Maggioni, Bojana Murišić e Giorgia Stefani.
Il progetto editoriale nasce da un'esperienza di traduzione collaborativa delle sei ex allieve della Scuola che su proposta della loro docente Franca Cavagnoli ‒ che in Civica da alcuni anni affronta questo aspetto della traduzione ‒ hanno formato un gruppo di lavoro.
Le giovani traduttrici, nel confrontarsi con i testi di Oscar Wilde, si sono messe alla prova in diversi momenti: ogni racconto prima è stato tradotto da una persona, rivisto con il testo a fronte da un’altra persona, riletto senza più testo a fronte da altre due persone. Così, a turno, ognuna di loro ha lavorato in veste di traduttrice, revisore, lettrice del testo ultimato. Il gruppo si è suddiviso il lavoro per coppie, con una coordinatrice, e insieme ha collaborato confrontandosi in ogni momento vivendo un’esperienza condivisa che è andata oltre la professionalità. Un esempio eccellente di traduzione a 12 mani che ora è nelle librerie.
Durante l'incontro gratuito del 13 dicembre in via Stoppani 7, a Milano, le traduttrici parleranno della loro esperienza dal punto di vista della tecnica, delle difficoltà incontrate nelle varie fasi di lavoro, della suddivisione dei ruoli e di tanto altro.
Alcuni estratti dalle interviste alle traduttrici pubblicate nell'articolo "La traduzione collaborativa" uscito su N.d.T. La Nota del Traduttore (11 dicembre 2019)
Giorgia Stefani, come si è svolto il vostro progetto di traduzione collaborativa?
"Leggere, analizzare, passare al microscopio e poi tradurre, revisionare e rivedere le fiabe di Oscar Wilde con dodici occhi anziché due, ci ha permesso di portare nel lavoro una ricchezza di prospettive che soltanto dei traduttori esperti, abituati a raccogliere le tante voci del testo, sanno trasmettere. (...)"
Ciao Bojana, tu sei l’elemento madrelingua serba e hai studiato in America. Quanti sono stati i giri di revisione in totale?
"Insieme alla mia co-traduttrice Giorgia Stefani abbiamo tradotto "Il compleanno dell'Infanta", una fiaba a cui abbiamo dedicato circa venti revisioni. (...) rendendoci conto che alle nostre revisioni sono poi seguiti altri cinque giri con altrettanti e infiniti scambi di e-mail. (...)"
Maria Laura Capobianco, la coordinatrice, ci spiega come si è svolto tecnicamente il lavoro insieme a Claudia Corrao:
"Molto labor limae e molte autorevisioni dopo, abbiamo bussato ciascuna alla porta dell’altra, presentandoci a vicenda il risultato del nostro lavoro. Claudia ha revisionato la mia metà fiaba, e io la sua, ed è stato allora che il processo è diventato gioioso. (...) Nell'ultima lettura abbiamo spazzato via i granelli rimasti tra una revisione e l’altra: la versione definitiva era pronta. (...)"
Erica Maggioni e Giada D’Elia, come si sono svolte le fasi di lavoro a quattro mani tra voi due?
"Perciò ritengo che le caratteristiche principali del nostro lavoro siano state la collaborazione, la comprensione e il rispetto: la collaborazione perché ogni testo è il frutto del lavoro di più persone; la comprensione per capire le scelte delle compagne prima di valutarle; il rispetto per mettere da parte ego e autorialità e accettare una proposta migliore. (...)"
La parola a Giada D’Elia:
"Erica e io abbiamo deciso di immergerci nel testo ‒ prima come lettrici, poi come traduttrici ‒ in maniera individuale. Ritengo che l’approccio alla traduzione richieda una condizione di isolamento necessaria per entrare in intimità con la musicalità e la poetica del testo, nonché con i pensieri dell’autore. (...)"