I documentari realizzati dai nostri studenti sono in concorso al Viaemili@docfest 2021 che si svolge online fino al 7 Novembre e in presenza dall’11 al 14 Novembre con un programma ricco di proiezioni, incontri con gli autori, presentazioni e dibattiti a ingresso libero su prenotazione.
Il festival dedicato al documentario premierà i vincitori del concorso online sabato 13 novembre presso il Cinema Ariston di Modena.
C’è tempo fino alla mezzanotte per registrarsi su www.modenaviaemiliadocfest.it, vedere e votare il vostro film preferito alla pagina http://www.modenaviaemiliadocfest.it/viaemilidocfest-2021/.
Sant’Ambroeus
di Leonardo Pasqua, Riccardo Bartoli e Riccardo Zucchetti
Nell’estate 2018 nella città di Milano viene fondato il St. Ambrouse, la prima squadra di calcio iscritta alla FIGC composta quasi esclusivamente da ragazzi richiedenti asilo, la maggior parte provenienti dal Corno d’Africa. La squadra nasce dall’unione di due squadre di terza categoria della città di Milano, i Black Panthers e i Corelli Boys, entrambe le squadre erano associate a due centri d’accoglienza rispettivamente in via Corelli e in via Caracciolo.
Il St. Ambrouse fa parte di quello che viene definito calcio popolare, un nuovo modello societario: non solo autorganizzazione su base volontaria, ma azionariato popolare e forme di compartecipazione alle spese. Anche la divisione dei compiti (amministrazione, comunicazione, magazzino, merchandising, ecc.) comporta una responsabilizzazione collettiva. Il progetto prova ad aiutare fisicamente e psicologicamente questi ragazzi il cui unico scopo è di ricominciare in un paese straniero dove non sono sempre ben accetti. Il calcio è questo, oltre ad essere un mezzo di comunicazione e integrazione è un modo per tornare un po’ bambini e sentirsi a casa.
Milano in una stanza
di Chiara Balsamo, Marta Cassibba, Andrea Olianas, Nicolò Piccioni
Il racconto si focalizza sulla vita di 7 ragazzi coetanei con provenienze e obiettivi diversi che condividono un appartamento nel quartiere della Maggiolina. La peculiarità della condizione dei fuorisede si amplifica con l’aumentare della distanza che separa ciascuno di loro dalla sua terra natia: l’adeguarsi alla vita lontana da casa e condivisa con sconosciuti, in condizioni di autonomia ma anche di incertezza, pur di trovare una strada da seguire nella vita partendo dal luogo in cui si decide di andare a vivere e studiare.