Grande successo per Paola Piscitelli e Fabio Corbellini che, con il documentario Radio Riders si aggiudicano il terzo premio alla prima edizione dei Job Film Days (JFD).
La premiazione si è svolta mercoledì 23 settembre presso il cinema Massimo di Torino, durante la quale si è potuto assistere, insieme agli autori, alla proiezione del film.
Il festival cinematografico incentrato sulle tematiche del lavoro e dei diritti è organizzato dall’associazione Sicurezza e Lavoro in occasione dei 50 anni della Legge 300 del 20 maggio 1970 (il cosiddetto Statuto dei Lavoratori) in collaborazione con Museo Nazionale del Cinema, Magistratura Democratica, Cgil, Cisl e Uil di Torino, Inail Piemonte, Università degli Studi di Torino, Politecnico di Torino, Film Commission Torino Piemonte, Ismel – Polo del ‘900, Aiace, Archivio Armando Ceste, FabLab Pavone Torino, Fondazione Vera Nocentini e altri enti.
È un’occasione per riflettere – attraverso il cinema – sull’attualità dello Statuto dei Lavoratori, lo sul tema dei diritti di lavoratori e lavoratrici, con particolare attenzione alle questioni di salute e sicurezza, etica, relazioni interpersonali e tra i diversi livelli aziendali, condizione femminile, precariato, livello dei salari, lavoro dei migranti e occupazione durante l’emergenza Covid.
Radio Riders
di Paola Piscitelli e Fabio Corbellini
(Italia, 2020, 14', Italia)
Piedi agganciati ai pedali e sguardo puntato sullo schermo del cellulare. Sfrecciano nel traffico sulle loro biciclette, o in sella a uno scooter, sotto il sole cocente e la pioggia battente, il cubo per le consegne attaccato alla schiena. A metà tra la mongolfiera e le icone di posizionamento delle app, il pallino giallo di Glovo evoca la stessa esclamazione che suscitano al loro apparire come volatili visioni nella città. Sono i fattorini delle consegne a domicilio, i “mercurio” della metropoli dinamica e multiculturale che è diventata Milano dall’Expo, città affamata di ogni genere di cibo purché fatto da altri e prêt-à-manger. Mentre il tempo, ancor più che il cibo, è la merce di scambio, i fattorini pagano caro il prezzo di un sistema produttivo che priva dei diritti di lavoro più basilari, la cui stessa consapevolezza viene da loro recuperata solo attraverso esperienze traumatiche.
Radio Riders racconta il food delivery sintonizzandosi direttamente con le voci dei fattorini, contro una città che cresce su di loro lasciandoli inascoltati.