Dalla volontà di offrire un’occasione di esperienza sul campo agli studenti della magistrale in Traduzione è nata l’idea di una collaborazione tra la Civica Altiero Spinelli e la casa editrice Edicart Style, attiva da più di trent’anni nell’editoria per l’infanzia.
Il progetto ambizioso prevede la traduzione dal francese di una trilogia di romanzi destinati a un pubblico di giovani lettori dai nove anni in su.
I tre volumi della serie Horror Games, della nota scrittrice N. M. Zimmermann, sono libri horror-fantasy divertenti, che rispondono all’attrazione dei bambini per il mistero e al tempo stesso hanno una valenza educativa.
L’iniziativa è stata accolta con entusiasmo dagli studenti francesisti del primo anno della laurea magistrale in Traduzione, e al termine di una selezione formale – una prova di traduzione effettiva, giudicata dalla casa editrice, proprio per sottolineare il carattere professionalizzante del progetto – sono state scelte tre coppie di studentesse, una per libro, che hanno lavorato sotto la supervisione di Elena Riva, docente del corso di Traduzione Editoriale francese/italiano.
Mai voltarsi indietro!
Mai voltarsi indietro! è il primo volume della trilogia Horror Games di N. M. Zimmermann.
La traduzione dal francese all’italiano è di Valeria Aleandri e Valentina Arzu, studentesse del primo anno del corso di laurea magistrale in Traduzione. Il titolo del libro è un richiamo al mito di Orfeo ed Euridice. Enzo e i suoi tre affiatatissimi amici sono giocatori appassionati di Mythomonsters, un videogioco basato sulla mitologia. Farebbero di tutto pur di vincere una partita… anche barare. Ma scopriranno a loro spese che infrangere le regole è pericoloso nel mondo virtuale e ancor più in quello reale, soprattutto quando a punire i trasgressori è una terrificante Erinni, una dea greca della vendetta. Enzo dovrà ingegnarsi come non mai per superare in astuzia la loro spaventosa persecutrice, salvare se stesso e riportare in vita i suoi amici, letteralmente cancellati dalla realtà.
La voce delle traduttrici
Come hai affrontato il lavoro di traduzione del libro? Come ti sei preparata e come si è svolto il lavoro in collaborazione con la tua compagna?
Valeria: "Abbiamo prima letto il libro per intero, cercando di notare quegli elementi della cultura francese che non corrispondono a quella italiana (come, per esempio, l’organizzazione del sistema scolastico). Il ritmo di lavoro è stato molto serrato, quindi abbiamo diviso i capitoli e li abbiamo tradotti in contemporanea, per poi confrontarci sui punti più complessi o sull’armonizzazione dei dialoghi, con la supervisione costante e minuziosa della professoressa Riva. La preparazione è passata da ricerche su internet a chiacchierate con amici esperti in un determinato settore, nel tentativo di creare un’immagine il più precisa possibile di quanto l’autrice ha descritto".
Valentina: "Fin dalla prima lettura ho cercato di individuare non solo il tema e lo stile generale del libro, ma anche i punti più complessi che avrei dovuto affrontare. La traduzione mi ha poi portato a svolgere ricerche su argomenti molto vari, per esempio nell’ambito dei videogiochi, della mitologia e del sistema scolastico francese. Per quanto riguarda la collaborazione con Valeria, ci siamo divise fin da subito i capitoli da tradurre in modo autonomo, ma c’è stato un confronto costante (e prezioso) tra noi due, così come con la professoressa Riva. Questo ci ha permesso di riconoscere i punti di forza di ognuna per sfruttarli al meglio e ottenere una traduzione che appartenesse interamente a entrambe".
Com’è stato tradurre un libro per ragazzi, tra l’altro, di genere Fantasy e Horror?
Valeria: "Difficile e lineare al tempo stesso: essendo un libro per ragazzi non vi sono espedienti narrativi e lessicali particolarmente complessi, ma proprio questa semplicità ci ha costrette a un’estrema attenzione al dettaglio, alla parola, e soprattutto al modo in cui i protagonisti parlano tra loro. La linea tra infantilismo ed eccesso di maturità è sottile e speriamo di aver trovato nel mezzo il tono giusto".
Valentina: "La narrativa per ragazzi presenta le sue particolari sfide ed è stato molto interessante affrontarle. Per quanto il contenuto e il linguaggio possano apparire semplici, è importante prestare molta attenzione a tutte le informazioni che diamo ai lettori più giovani. Ovviamente anche il fatto di tradurre un libro di genere fantasy e horror ha avuto una notevole influenza sul nostro lavoro, che ha infatti stimolato la mia curiosità portandomi a fare molte ricerche su argomenti più e meno conosciuti".
Ci sono stati momenti di difficoltà? Come li hai superati?
Valeria: "I punti più complessi sono stati quelli dove la modernità si mescola al fantasy, dove il videogioco sconfina nel mito. Sono stati superati grazie al confronto con Valentina e con la professoressa Riva, grazie a ricerche attente e allo studio di argomenti apparentemente scollegati dalla trama, che però si sono rivelati essenziali nel reperire di volta in volta il termine o la frase adeguata".
Valentina: "Ci sono stati senza dubbio momenti di difficoltà. Anche tralasciando gli elementi culturospecifici incontrati nel libro, ci sono state frasi ed espressioni apparentemente semplici, per esempio all’interno di descrizioni, su cui ho però dovuto riflettere a lungo prima di sentirmi davvero soddisfatta della mia soluzione traduttiva. In questi momenti sono stati particolarmente utili il confronto con Valeria e il sostegno della professoressa Riva".
Cosa hai imparato da questa esperienza di traduzione che presto porterà alla pubblicazione di un libro?
Valeria: "La cosa più importante per me è stata imparare e curare tanto il generale quanto il particolare. Cercare di avere una visione d’insieme e al contempo minuziosa. Un’abilità che può essere appresa quasi solo dall’esperienza, e che spero di coltivare al meglio in futuro".
Valentina: "Grazie a questa esperienza ho acquisito una maggiore consapevolezza nel tradurre: questo lavoro mi ha insegnato a riflettere accuratamente su ogni mia scelta traduttiva, a non sottovalutare l’importanza dei dettagli e a sfruttare i miei punti di forza. Mi è stato inoltre molto utile per scoprire tutto il lavoro che sta dietro alla traduzione di un libro, affrontandolo concretamente per poi arrivare a una grande soddisfazione finale".