Sarà il regista Michelangelo Frammartino a dare il benvenuto alle matricole della Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti con la lectio magistralis dal titolo “L’ingresso: ovvero sostare sulla soglia”.
Ex studente della Civica Luchino Visconti, Michelangelo Frammartino dopo l’importante riconoscimento ottenuto alla 78esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, con il film Il buco che ha ottenuto il Premio Speciale della giuria, incontrerà gli studenti che stanno per fare il proprio ‘ingresso’ nella scuola in cui anche lui si è formato, così come i giovani speleologi del suo film si immergono nella terra per esplorare altre profondità…
La lectio magistralis
In una lectio magistralis decisamente poco convenzionale, Michelangelo Frammartino, condurrà gli studenti in un percorso tra Cinema e Speleologia – che, come ama sottolineare, insieme alla Psicanalisi hanno avuto il loro battesimo nello stesso anno, il 1875 - per parlare di formazione, fiducia, rischio, semplicità.
“Ho dedicato gli ultimi cinque anni della mia vita alla realizzazione di un film cha ha avuto come location principale un abisso sito nel cuore del massiccio montuoso del Pollino in Calabria”, racconta Frammartino.
“In questi cinque anni cinema e speleologia in me hanno coinciso totalmente. C’è un antico adagio che accompagna la formazione dei giovani alpinisti e speleologi: ‘fiducia negli strumenti!’. Perché questa fiducia sia ben riposta, gli istruttori però devono spiegare agli allievi il funzionamento e le caratteristiche dei dispositivi in maniera dettagliata e approfondita! Quando si realizza un film ci si espone a un grande rischio: il giudizio degli spettatori, dei finanziatori, della critica si esprimerà senza remore e la possibilità che il nostro lavoro si trasformi in un “tonfo” è assolutamente concreta! Ma anche in questo caso non possiamo affrontare il lavoro senza fiducia negli strumenti e perché questa fiducia possa essere fondata dobbiamo conoscere profondamente la natura dei nostri dispositivi. La speleologia insegna che la moltiplicazione degli strumenti corrisponde a un incremento delle complicazioni e, di conseguenza, della possibilità di sbagliare. La semplicità e la pulizia costituiscono quindi la via maestra: semplicità, pulizia e fiducia negli strumenti!".
Il comunicato stampa
Michelangelo Frammartino
Michelangelo Frammartino nasce a Milano nel 1968 da genitori calabresi originari di Caulonia.
Nel 1991 si iscrive alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, contesto in cui matura l’interesse per la relazione fra gli spazi concreti e costruiti dell’abitare e la presenza dell’immagine, sia essa fotografica, cinematografica o video. Continua ad approfondire la dimensione del visivo alla Civica Scuola di Cinema di Milano, a cui viene ammesso nel 1994, scoprendo in questi anni un ambito di ricerca particolarmente ricco: il campo delle videoinstallazioni, soprattutto nella versione sperimentata da Studio Azzurro.
Negli anni di formazione, alterna lavori più tradizionalmente orientati al cinema (una serie di cortometraggi autoprodotti), a lavori più specificatamente orientati alle arti visive (scenografie per film, videoclip e film indipendenti, videoinstallazioni), all’ insegnamento che diviene parte essenziale del suo percorso personale.
Nel 2003, Il Dono, il suo primo lungometraggio (16mm, colore, 80’), è stato presentato in anteprima al Festival Internazionale del Cinema di Locarno, Cineasti del Presente.
Nel 2010, Le Quattro volte, suo secondo lungometraggio, è stato presentato in anteprima mondiale al Festival di Cannes, nell’ambito della Quinzaines des Realizateurs, dove ha vinto l’Europe Cinemas Label e venendo successivamente distribuito in più di 50 paesi nel mondo.
Nell’aprile del 2013 presenta nel prestigioso Dome del Moma PS1 di New York l’installazione video monocanale Alberi.
Il Buco, suo terzo lungometraggio, nel 2021 viene presentato in concorso alla 78° Mostra del Cinema di Venezia aggiudicandosi il Premio Speciale della Giuria.