Francesca cerutti

"Pretendi un amore che non pretende niente" di Francesca Cerutti

La raccolta di racconti della nostra Alumna, in viaggio tra presentazioni e rassegne, è arrivata anche al Salone del Libro di Torino

Il libro, Pretendi un amore che non pretende niente (Augh Edizioni), di Francesca Cerutti, laureata in Traduzione alla Civica Altiero Spinelli, è una raccolta di racconti ambientati a Milano, scritti tra il 2020 e il 2021 con diverse tecniche narrative. Non è la sua opera prima: ha infatti esordito nel 2020 con un romanzo intitolato Noi quattro nel mondo, ambientato a Parigi.

Perché questo cambiamento di rotta?

"Ho sentito il bisogno di virare verso la narrativa breve, essenzialmente per due motivi. Sentivo infatti di avere tanto da raccontare, e condensando tutto in un'unica storia c'era il rischio che ci fosse davvero troppa carne al fuoco; volevo poi raccontare ognuna delle storie che avevo in mente con la tecnica narrativa che secondo me l'avrebbe valorizzata di più. Diciamo quindi che scrivere racconti mi ha permesso di sperimentare molto di più di quanto avrei potuto fare con un romanzo. Lavorare a racconti brevi mi ha inoltre insegnato a scrivere tenendo ben a mente che ogni singola parola o immagine che scelgo va soppesata con estrema cura: un insegnamento che senz'altro si rivelerà molto prezioso anche se dovessi orientarmi di nuovo verso forme narrative più ampie".

Ci racconti com'è nato il libro?

"Le storie che compongono il mio libro nascevano come racconti singoli e non ho pensato subito di riunirli in una raccolta. L'idea è arrivata più tardi, e a gennaio 2023 ho finalmente mandato il manoscritto al gruppo editoriale Utterson. Non mi aspettavo che meno di un mese dopo sarei stata ricontattata dal direttore editoriale di una delle case editrici del gruppo, AUGH! Edizioni, che era rimasto entusiasta del manoscritto e mi proponeva la pubblicazione. Dopo la fase di editing e revisione, il libro ha visto finalmente la luce a giugno 2023.

Il libro prende il titolo da uno dei racconti che lo compongono e, a sua volta, la frase "Pretendi un amore che non pretende niente" viene da una poesia trovata per caso anni fa su un foglio appeso in una strada di Milano, che mi aveva colpita fin da subito. È un libro che mi sta dando diverse soddisfazioni personali: ho scoperto che condividevano il mio entusiasmo ben più persone di quante credessi e ho sentito molto amore da parte di quelle che mi sono più vicine".

Cosa ti porti a casa da questa esperienza?

"Ciò che dico in ogni presentazione, e non mi stancherò mai di ripetere, è che la soddisfazione più grande arriva quando un lettore mi dice di essersi rivisto in un personaggio, una scena o una situazione descritta nel libro, e di essersi sentito compreso. È lì che si instaura davvero il dialogo tra scrittore e lettori, in cui credo moltissimo".