Ingresso 5€
La prenotazione dello spettacolo (obbligatoria) va fatta scrivendo una mail a r.paparella@fondazionemilano.eu indicando nell'oggetto: MORSI V e, nel corpo della mail, nome cognome, titolo dello spettacolo, data della replica e numero di biglietti che si intende prenotare.
L'acquisto verrà effettuato la sera stessa dello spettacolo entro le 19:45.
I biglietti prenotati e non ritirati entro quell'orario saranno rimessi in vendita per la lista d'attesa.
Spettacolo nato dalla Masterclass sul testo di William Shakespeare (traduzione di Patrizia Cavalli) a cura di Carlo Cecchi con gli Attori della Paolo Grassi
regia di Giampiero Solari
regista assistente Dafne Niglio
Gli interpreti
(Attori del Terzo Anno corso Recitazione)
Primo cast
Salvatore Alfano – Sir Andrew
Riccardo Bursi – Orsino
Stefano Carannante – Feste
Carmelo Crisafulli – Sir Toby
Tobia Dal Corso – Antonio e Valentino
Paola Francesca Frasca - Viola
Marco Iacuzio – Sebastiano
Giuditta Pascucci – Maria
Isabella Rizzitello – Olivia
Riccardo Vicardi – Malvolio
Secondo cast
Salvatore Alfano – Sir Andrew
Corinna Andreutti – Olivia
Riccardo Bursi – Orsino
Stefano Carannante – Feste
Carmelo Crisafulli – Sir Toby
Tobia Dal Corso – Antonio e Valentino
Greta Asia Di Vara – Viola
Nicoletta Epifani – Maria
Marco Iacuzio – Sebastiano
Riccardo Vicardi – Malvolio
Con la partecipazione di Michele Bernardi nel ruolo del Capitano e il Capo delle guardie per entrambi i cast
Consulenza scenografica Angelo Linzalata
Si ringrazia Andrea Zenoni, Paolo Manti di Spazio Scenico Snc
Helenio Talato e il Teatro Coccia di Novara
Musica eseguita dal vivo ed ispirata ai Beatles
Pianista Jacopo Croci della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado
Consulenza video Cristina Redini
Luci Paolo Latini, Simona Ornaghi
Allestimento scenico Pio Manzotti, Alice Capoani, Ryan Contratista, Mattia Franco
Costumi Enza Bianchini, Nunzia Lazzaro
Audio a cura del reparto tecnico della Scuola Paolo Grassi con Fabio Brusadin
Foto di scena Marina Alessi
foto di marina Alessi
foto di Marina Alessi
Il racconto fotografico
Note di Regia
La mia collaborazione con Carlo Cecchi ha avuto diverse tappe che hanno rappresentato momenti fondamentali del mio percorso teatrale.
Mi sono diplomato come Regista in questa accademia firmando insieme a Carlo Cecchi lo spettacolo finale del corso attori.
Lui mi spinse a creare la mia prima compagnia, nata con i miei compagni di corso e amici ex allievi della Scuola Paolo Grassi e a dirigere lo spettacolo Nozze da Cechov – Majakovskij - Brecht che girò per due anni in tutta Italia, collaborando con il Teatro Niccolini di Firenze, allora diretto dallo stesso Carlo Cecchi e Roberto Toni.
Sempre con Carlo ho fatto la regia di Una specie di Alaska di Pinter e il regista collaboratore de Il misantropo di Moliere, oltre a produzioni del Teatro Niccolini da lui diretto: Mandragola di Machiavelli, La musica In Fondo al mare di Marina Confalone e Massimo Venturiello, Due di Noi di Alan Ayckbourn.
Uno dei principali motivi per cui ho voluto fare il Direttore di questa Scuola è che, dopo essere stato allievo e aver lavorato, creandomi un percorso di esperienze personali che vanno dalla cultura alta a quella popolare, mi è sembrato necessario trasmettere questo personale bagaglio culturale e non fermarlo ma continuare ad imparare mettendosi in gioco con le nuove generazioni.
Proprio per questo ho ravvisato la necessità di questo lavoro con Carlo Cecchi a conclusione dei primi tre anni come Direttore della Paolo Grassi che coincide con il primo triennio del Corso Attori che ottiene il Diploma Accademico insieme al Terzo Corso Regia.
La scelta de La Dodicesima Notte, con la traduzione di Patrizia Cavalli è stata fatta da Carlo Cecchi insieme a me. Abbiamo ritenuto importante, per gli attori diplomandi, il confronto con uno dei testi shakespeariani più raffinati dal punto di vista poetico, per trarne uno spettacolo che di fatto racconta un percorso didattico di tre anni in questa scuola, giunto alla sua conclusione.
Durante le tre settimane di Masterclass hanno cominciato ad affrontare questo linguaggio e le difficoltà e ambiguità poste dalla storia. Per questo il lavoro iniziale di Carlo è stato per gli allievi un confronto fondamentale
La traduzione di Patrizia Cavalli ha premesso agli attori di confrontarsi con un linguaggio alto e poetico, una lingua italiana che corrisponde alla intenzione poetica di Shakespeare. Questo ci ha permesso di sviluppare ulteriormente i vari elementi che hanno fatto parte del loro percorso didattico durante i tre anni: l’utilizzo del corpo nello spazio, della voce, della parola usata in maniera articolata, della costruzione dei personaggi attraverso le parole e di un rapporto d’insieme con un obiettivo comune da raccontare al pubblico.
L’accuratezza con cui si è lavorato, anche rispetto alla messa in scena che propone un allestimento originale ed essenziale (con solo un girevole e uno specchio e la musica dei Beatles eseguita e cantata dal vivo), mette sotto una “lente d’ingrandimento” gli elementi raccontati nel testo con la presenza e l’azione degli attori.
Come direttore della Scuola mi sento responsabile e soddisfatto di essere arrivato a questo traguardo con uno spettacolo classico e allo stesso tempo innovativo, leggero e ambiguo così come poetico e profondo.
Giampiero Solari