Crediti
testo Kim Ye Kyung
regia Fabrizio Gallo
con Giovanni Bruno, Maria Nicolì
danzatori Martina Corea, Adele De Manincor, Matteo Kaeppeli, Tommaso Panigoni
tutor danzatori Davide Montagna
tutor regia Massimiliano Cividati
comunicazione e promozione Matteo Polimanti
tutor comunicazione e promozione Valeriya Kilibekova
scene Greta Austria, Ambra Santanicchio con la collaborazione di Sara Campanini
costumi Greta Austria, Sara Campanini, Ambra Santanicchio
tutor scenografia e costumi Davide Petullà
musiche Francesco Fabrizio
tutor musiche Mario Arcari
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Biglietti e prenotazioni
§ - Ingresso per gli allievi delle Scuole Civiche e dell’Accademia di Brera : 4,00€ per ciascuna replica oppure abbonamento a 6 titoli a €12,00 con acquisto diretto tramite biglietteria online del Teatro Elfo Puccini selezionando l'opzione riduzione studenti Paolo Grassi
§ - Biglietto ordinario per il pubblico: 10,00€ per ciascuna replica - acquisto diretto sul sito del Teatro Elfo Puccini
Note di regia di Fabrizio Gallo
In una tranquilla, calda, afosa giornata, l’inquilina dell’appartamento 202 si ritrova un’infiltrazione d’acqua in casa. Va al piano di sopra, all’appartamento 302, per discuterne col suo vicino ma, aprendo la porta, si ritrova intrappolata in una palude infinita. 302, un colonnello Kurtz da salotto, è l’uomo che sopravvive e domina questa palude dove si nasconde per sfuggire alla più grande minaccia che si sia mai vista: La Proprietaria di casa! Per non parlare dei coccodrilli…
Recitazione realistica, danza e video si mescolano per restituire una commedia delirante costruita a cavallo tra Milano (il regista) e Seoul (l’autrice). Oriente e Occidente si uniscono per creare un cinema-teatro-barocco italo-coreano: un ponte tra culture e linguaggi.
Ci muoviamo attraverso gli occhi di 202, la “persona comune”, come (dovrebbe essere) lo spettatore. Lo sguardo di 202 ci accompagna in un processo di scoperta progressiva che ci porta ad approfondire la vita di 302, la sua condizione da survivalista in una palude da appartamento. Lo sguardo si traduce in un processo di svelamento progressivo e di sorpresa nel susseguirsi delle scene e degli eventi.
Il progetto si ispira alle atmosfere dell’horror e della fantascienza anni ‘50, in particolare a “Il mostro della laguna nera” e “Godzilla”. Questi film erano caratterizzati da una tensione e da situazioni rese iper-drammatiche che ci aiutano a restituire al pubblico un lavoro sui toni della commedia. La presenza della danza, invece, ci aiuta a penetrare in quella parte pericolosa e inconscia della palude, ciò che si nasconde sotto l’apparenza, andando ad influenzare gli eventi del racconto.
Il cinema diventa linguaggio che ritroviamo nello stile di recitazione degli attori, nelle musiche e nella spazializzazione dei suoni, nella quadratura della scena e nella profondità della scenografia ispirata ai diorami del teatro barocco, in pratica un cinema-teatro-barocco.
Le musiche originali ispirate alle colonne sonore dei film horror-scifi degli anni ’50, unite ai suoni spazializzati, aiutano a creare quel mondo immersivo che è la palude.
Note al testo di Kim Ye Kyung
Le note qui inserite sono frutto di una conversazione tra il regista Fabrizio Gallo e Kim Ye Kyung, autrice coreana. Ve le riportiamo secondo le indicazioni di quest'ultima tradotte e interpretate da Fabrizio:
"Il testo di Ye Kyung ha molto di quella percezione del mondo tipicamente orientale, dove la metafora non è qualcosa che piove dal cielo, ma si intreccia strettamente con degli eventi che potremmo definire “quotidiani”. Per questo ho provato a rimanere il più fedele possibile alla percezione del mondo orientale cercando di evitare quei voli pindarici tipicamente occidentali ma giocando sulla forma e sull’immagine. Tutta la scrittura orientale si costruisce su sintesi e immagine, in contrapposizione all’occidente analitico e schematico."