I Crediti
testo | Aurore Jacob
traduzione | Monica Capuani
con | Sebastiano Bronzato, Margherita Varricchio
regia Emily Tartamelli
tutor | Paolo Giorgio
light design | Daniela Bestetti
sound design | Hubert Westkemper
luci | Paolo Latini, Simona Ornaghi, Marco Monaco
scene | Alice Capoani e Mattia Franco
consulenza costumi | Nunzia Lazzaro
Per il pubblico interno
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria
per prenotare scrivere una mail a r.paparella@fondazionemilano.eu
indicando titolo, giorno ed orario della prenotazione richiesta
Nota di regia - Emily Tartamelli
In che modo ci torturiamo oggi e in che modo giudichiamo noi stessi infliggendoci la giusta condanna? Questa vuole essere la riflessione da cui partire per indagare le tematiche proposte dal testo.
Indagine: In che modo ci torturiamo oggi?
Imputato: L’identità
Reato: La tortura psicologica che l’imputato opera ai danni della società.
Parte lesa: Noi tutti signore e signori.
Arringa finale della difesa: Signore e signori della giuria, vorrei far notare a tutti voi che, nel clima attuale, il termine tortura è usato impropriamente. L’imputato, infatti, non opera violenza sulla Società ma è bensì generato dalla Società stessa che, incapace di autodeterminarsi, vive in stato confusionale. Tale stato e la mancanza di ideologie portano la Parte Lesa a interrogarsi su chi siamo, da dove veniamo e sul perché siamo qui. Con le migliori intenzioni, l’Imputato, cerca di rispondere a questi interrogativi. Non perché possa riuscirci, ma perché noi tutti, signore e signori, deleghiamo all’imputato questo ingrato compito ogni giorno. Dedurrei, perciò, che è in realtà la Società a operare violenza sull’imputato e non viceversa. Per questo motivo chiedo l’immediata assoluzione dell’Identità.
Il Testo
“In principio vi è il nulla”
In un luogo e in un tempo imprecisato, il testo segue le riflessioni di una donna forse sotto sequestro. La Donna Bambola non subisce torture fisiche ma psicologiche, dovute non alla deprivazione sensoriale, come accade oggi con l’utilizzo della tortura bianca, ma alla mancanza di risposte. Il suo aguzzino, il misterioso Uomo Cane, ha le caratteristiche del voyeur che, negandosi, esaspera le conseguenze causate dalla solitudine della donna. Il testo genera domande alle quali non è possibile rispondere con oggettiva verità, rendendoci, come nella vita, i migliori torturatori di noi stessi.
L'autrice: Aurore Jacob
Aurore Jacob è nata a Strasburgo nel 1983. Autrice e attrice, ottiene un master di teatro alla Sorbonne nel 2008. Nel 2009 la sua prima opera Sans L debutta a Strasburgo al TAPS al festival Coup de Pouce. Nel 2010 affianca la Compagnia Sous l’Ecorce per il progetto A.M.O.R,(T) dove esplora la scrittura-testimonianza. Nel 2011 si associa per una stagione al Collectif Hybris e partecipa a performance di scrittura alla Loge con cui esplora una scrittura dell’istante. Nel 2010 Il suo testo In fondo al corridoio a destra ha vinto il premio d’incoraggiamento del CNT e nel novembre 2014 un adattamento di quest’opera è stato presentato al Théâtre Ouvert con una messa in scena della coreografa Olivia Grandville