Il monte interiore di Michele Sammarco, ex allievo del corso Regia, dopo la selezione della scorsa primavera al Festival Vision du Reél avrà la sua prima italiana al Concorso Laceno d'oro, nella sezione dedicata ai documentari.
Nella produzione hanno partecipato anche altri ex studenti della Civica Luchino Visconti:
direttore della fotografia: Marco Pirondini
suono in presa diretta: Marcello La Fortezza
montaggio del suono: Agit Utlu
missaggio sonoro: Tommaso Barbaro (Fullcode studio) - ora anche collaboratore di Massimo Mariani
Michele Sammarco si è occupato della scrittura, regia, montaggio e produzione, con il supporto di Marina Spada, docente del corso di Regia.
Il Laceno d'oro è una storica manifestazione dedicata al cinema del reale nata nel 1959 come riconoscimento per le migliori opere cinematografiche ispirate al Neorealismo, nato da un'intuizione di Pier Paolo Pasolini, Camillo Marino e Giacomo d'Onofrio. La rassegna, sin dalle sue origini, si è sempre distinta per la sua vocazione internazionale e l’attenzione alle problematiche sociali, per voler essere stimolo di dibattito e approfondimento, alla continua scoperta del cinema “che riflette”, quello che raccoglie premi e consensi in tutto il mondo ma spesso è fuori dai circuiti della grande distribuzione.
Il sito del Festival
Il monte interiore
di Michele Sammarco
Nella campagna veneta un anziano contadino vive solo con i suoi animali. Fra tutti, quello a cui l’uomo è più affezionato è un asino di nome Giorgio.
Quando, un giorno, l’asino si ammala, il vecchio si precipita dal giovane prete del paese per chiedere la sua benedizione. Al rifiuto di somministrare il sacramento la perpetua, una donna della sua età, dà all’uomo un involto di sale affinché lo porti al santuario di Sant’Antonio Abate per sperare nella sua intercessione. Così facendo, e se questa fosse stata la volontà del Santo, l’asino sarebbe guarito.
" [...] Con questo film Michele Sammarco si tuffa nel terreno ingarbugliato della credenza umana. Senza giudizio, con la curiosità di un esploratore o di un mistico. Sammarco costruisce un resoconto della relazione delicata tra un uomo e la sua bestia, come avrebbe potuto essere in passato. Con il suo film, ci invita ad attraversare la frontiera di questo universo congelato in un'altra epoca, dove sono possibili anche i miracoli."
Elena Lòpez Riera