Crediti
testo Marzio Gandola
regia Andrea Piazza
con Vincenzo Di Giovanni, Cinzia Lorelli, Giulia Prevedello e con la partecipazione in video di Agata Bervini
tutor regia Elisabetta Carosio
comunicazione e promozione Valentina Spezzani, Tiziano Aglio
tutor comunicazione e promozione Valeriya Kilibekova
scene e costumi Laura Mariani, Celeste Nardelli
realizzazione scene Laura Mariani, Celeste Nardelli, Claudio Olivares
tutor scenografia e costumi Davide Petullà
musiche Silvio Uboldi, Gregory Sobrio
tutor musiche Mario Arcari
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Biglietti e prenotazioni
§ - Ingresso per gli allievi delle Scuole Civiche e dell’Accademia di Brera : 4,00€ per ciascuna replica oppure abbonamento a 6 titoli a €12,00 con acquisto diretto tramite biglietteria online del Teatro Elfo Puccini selezionando l'opzione riduzione studenti Paolo Grassi
§ - Biglietto ordinario per il pubblico: 10,00€ per ciascuna replica - acquisto diretto sul sito del Teatro Elfo Puccini
Note di regia di Andrea Piazza
Il testo di Marzio Gandola affonda nel mondo della scienza, nel rapporto tra vita e tecnologia, arte e simulazione, porta al paradosso esistenziale il meccanismo dell’intelligenza artificiale per chiedersi: che cosa è davvero vero? Cosa fa la verità? Un thriller su una scomparsa che diventa una sfida tra il Creatore e le creature, un’indagine sul limite, sull’eccezione alla complessità, sulla virtualità e la realtà. In uno spazio bianco astratto e artificiale, che mostra e insieme nasconde, i tre protagonisti si muovono come creature in trappola: sono alla caccia di una scomparsa e non si rendono conto di essere loro stessi il mistero. Cercano, osservano, indagano e sono cercati, sono osservati, sono indagati. Come il pubblico, che guarda ed è guardato, che assiste e insieme crea. Come noi, ogni giorno, con i nostri cellulari e computer. Dove sta la realtà? Nella scena bianca, negli attori e nei personaggi? Nel sistema di occhi, vivi e virtuali, che osservano? Nella realtà tangibile degli oggetti oppure nella finzione impalpabile che c’è nelle parole e nello sguardo?
Note al testo di Marzio Gandola
Un laboratorio di ricerca scientifica; più precisamente, un laboratorio in cui si allena l’intelligenza artificiale. Una giovane ricercatrice, Alice, scompare nel nulla: nessun indizio, nessuna pista, nessuno sa se è stata rapita o uccisa, se è scappata, ha cambiato identità o si è suicidata. Un mistero, come la scomparsa di un altro grande fisico, Ettore Majorana. Forse ha scoperto qualcosa che non doveva scoprire? Nel laboratorio rimangono soltanto i suoi due colleghi, senza risposte, tenuti sotto assedio dalla polizia, dall’opinione pubblica e dai media, i quali per farsi aiutare a ricostruire cosa può essere successo ad Alice si rivolgono a una giornalista d’inchiesta loro amica. Inizia l’indagine. Le poche informazioni esistenti vengono condivise, collegate le une alle altre, date in pasto all’intelligenza artificiale nella speranza che la macchina riesca a scorgere risposte dove nessuno sta vedendo nulla. E le risposte iniziano ad arrivare, ma sono qualcosa per cui nessuno dei tre protagonisti è pronto. La scomparsa di Alice è molto più di un problema di polizia. È la scomparsa del limite tra vero e falso, tra realtà e simulazione. La scomparsa dell’umano, o forse la scoperta della sua più vera essenza: la finzione.