Ifiglidelfiume

28/4 Rodelli e i FIGLI DEL FIUME

Il progetto del nostro diplomato selezionato per il pitching Sguardi sul reale, che si svolgerà ad Arezzo dal 28 Aprile al 1 Maggio

Il progetto del nostro diplomato selezionato per il pitching Sguardi sul reale, che si svolgerà ad Arezzo dal 28 Aprile al 1 Maggio

Il documentario di Federico Rodelli, già sostenuto dalla Civica tramite il bando per le produzioni extracurriculari destinato a studenti ed ex, è stato selezionato per un workshop di sviluppo e pitching organizzato dal MACMA di Arezzo.

Con l'iniziativa Sguardi sul reale, giunta alla seconda edizione si vogliono stostenere dei progetto di formazione e produzione dedicati a più linguaggi artistici e al racconto del reale tramite workshop intensivi, di alta formazione, laboratori con le scuole, masterclass, percorsi dedicati allo sviluppo e alla produzione di progetti artistici.

Il mondo di cui il progetto di documentario I Figli del Fiume si addentra è vasto, antico, pieno di suggestioni: "Io ci sono nato vicino al fiume e l’ho sempre avuto dentro, come la nebbia e l’odore delle osterie, perché il fiume" - sostiene uno dei personaggi di questa storia - "che piaccia o no, scorre e vive nelle vene di chi vive sulle sue rive". In qualunque stagione, lo scorrere mutevole delle sue acque, placide e morenti d’estate o furiose d’inverno, ha il potere ipnotico di rapirti, come se sotto la superficiale increspatura fossero celati arcani segreti che solo a pochi possono essere rivelati. Storie che potrebbero accadere solo lungo le sponde di un fiume che nasconde in sé qualcosa di magico e che affiorano dall’acqua come sussurri che bisogna saper ascoltare.Storie i cui protagonisti sono creature speciali in mezzo ad un mondo a loro spesso estraneo e ostile. Emarginati per scelta o, come più spesso accade, da una società sempre più crudele verso tutto ciò che si discosta dall’ordinario senso comune, questi individui clowneschi, bonariamente mostruosi, anarchici e sanguigni.
Forse il “genius loci” esiste? Lo “spirito del luogo” vive davvero nelle persone che lo abitano, condizionandone il modo di vivere e di pensare? Le storie di questi “arguti stralunati” sono determinate in qualche maniera dal fiume stesso? Ed è attraverso di essi che il Po sprigiona la sua anima più profonda?