RADIO CLANDESTINA

Un lavoro corale curato da Veronica Cruciani, Biagio Caravano e Paolo Bessegato per il Terzo Anno Recitazione e Danzatore e il Secondo Anno Regia

tratto da “La canzone Clandestina della Grande Opera” di E. Morante (Il mondo salvato dai ragazzini – 1968)

Sabato 16 marzo - ore 20:30
domenica 17 marzo - ore 16:00
Sala Teatro - via Salasco, 4

Il Cast

una produzione della
Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi

diretta da Giampiero Solari

Regia e adattamento del testo Veronica Cruciani
Coreografia Biagio Caravano
Recitazione Paolo Bessegato
Regista Assistente Dafne Niglio

immagine di locandina a cura di John Cascone
consulenza musicale a cura di Biagio Caravano
foto di Marina Alessi

Attori
Salvatore Alfano, Corinna Andreutti, Riccardo Bursi Stefano Carannante, Carmelo Crisafulli, Tobia Dal Corso, Greta Asia Di Vara, Nicoletta Epifani, Paola Francesca Frasca, Marco Iacuzio, Giuditta Pascucci, Isabella Rizzitello, Riccardo Vicardi

Danzatori
Emilio Bagnasco, Livia Bartolucci, Alice Corio, Alessandra Cozzi, Elisabetta Da Rold, Agnese Gabrielli, Niccolò Giorgini, Gianmaria Girotto, Simone Mazzanti, Camilla Neri, Francesca Rinaldi, Pablo Ezequiel Rizzo, Bruna Romano

Registi
Emanuele Giorgetti, Giacomo Nappini, Andrea Piazza

scene Pio Manzotti, Mattia Franco, Alice Capoani
costumi Enza Bianchini, Nunzia Lazzaro
luci Paolo Latini, Simona Ornaghi

Note di Regia

Quando chiesero alla scrittrice Elsa Morante a quale genere letterario appartenesse "Il mondo salvato dai ragazzini” rispose: "Un romanzo. Un memoriale. Un manifesto. Un balletto. Una tragedia. Una commedia. Un madrigale. Un documentario a colori. Un fumetto. Una chiave magica”. In ogni caso, Goffredo Fofi lo definisce uno dei documenti più alti del 1968.

Noi abbiamo scelto di lavorare sulla parte forse più filosofica del libro: quella delle canzoni popolari, dove Elsa Morante divide l’umanità in Felici Pochi e Infelici Molti. Gli Infelici Molti sono la maggioranza silenziosa che governa il mondo, costituita dai potenti, i cinici e gli indifferenti. I Felici Pochi sono le vittime note e ignote della Storia che affrontano la vita con generosità e allegria.

“La Canzone Clandestina della Grande Opera” non è un testo teatrale; ci siamo relazionati alla sua dimensione epica scegliendo di non lavorare sulla finzione scenica. Ci è sembrato più autentico lavorare su una realtà del tempo presente data la profonda attualità del testo. Anche pensando a quello che accade oggi ai rapporti umani e in particolare al mondo della politica.

La Morante dedica questo libro ai ragazzi, che sono gli unici a capire la lingua dei poeti, e noi lo abbiamo dedicato ai ragazzi/allievi della Scuola "Paolo Grassi", mettendoli al centro del nostro processo creativo. Partendo dalle loro improvvisazioni e riflessioni per costruire questo spettacolo-esperimento. Quando parlo di esperimento, mi riferisco al fatto che, pur essendo “La Canzone Clandestina” un poema scritto per essere “detto”, Giampiero Solari ci ha chiesto di abbracciare una sfida più alta e ambiziosa: inserire parallelamente un altro codice, quello del movimento, della danza, del lavoro sul corpo, costruendo una relazione più complessa nel rapporto corpo-voce, con i danzatori che recitano e gli attori che danzano, attraverso un lavoro corale.

La straordinarietà di questo esperimento è stato trasformare scenicamente un manifesto politico e al tempo stesso poetico, lavorando con il corpo, la parola, la musica e il canto, in un'armonia vitale, proprio come i Felici Pochi.

Veronica Cruciani