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MORSI 2022 | 7 - 8 OTTOBRE

EN AVANT!

Creazioni coreografiche dei Danzatori diplomati e diplomandi dell'Atelier di Danza Contemporanea della Paolo Grassi

I protagonisti degli EN AVANT!

Coordinamento | Marinella Guatterini
Assistente al coordinamento | Davide Montagna

Tutor dei progetti | Paola Bedoni, Biagio Caravano, Davide Montagna, Andrea Mormina

Danzatori
Michele Ermini, Eleonora Gambini, Giacomo Graziosi, Alessandra Indolfi, Roberta Indolfi, Alessia Lombardi, Ludovica Manco, Giuseppe Zagaria

Danzatori III anno
Marco Bosetti, Chiara Carducci, Aichatou Cherif, Elena Della Manna, Carmine Dipace, Mariangela Di Santo, Claudio Gattulli, Giacomo Graziosi, Veronica Messinese, Carlotta Perego, Linda Petruzzelli, Ilenia Tundo, Arianna Villa

Luci | Paolo Latini, Simona Ornaghi
Costumi | Nunzia Lazzaro
Elementi scenici | Mattia Franco, Alice Capoani

foto | Alice Bellati

Gli spettacoli di venerdì 7 ottobre 2022 - ore 19:30

UNKNOWN

Coreografia e interpretazione Alessia Lombardi
Tutor Biagio Caravano
durata 12'

Decostruire per evolversi.
La necessita/ del corpo di liberarsi da sovrastrutture imposte dallo sguardo esterno, ricercando l’Essenza: una materia sfuggente che fa perdere i sensi. Il progetto ha la volontà/ di mostrare il processo di un corpo nel tentativo di un ritorno al Caos, uno stato di disarmonia che possa ridefinire armonia.
È necessario cadere costantemente nel baratro di un processo in continuo divenire, per permettere al corpo di farsi portatore dell’espressione del dialogo tra spazio, tempo e sostanza.
Un percorso di domande senza soluzioni, di un’entrata senza uscita. Questo viaggio permane all’interno del microcosmo corporeo, risulta informe ed intangibile, ma essenziale per la scoperta di nuove dimensioni. La ricerca pone, inoltre, dei quesiti riguardo l’esistenza di spazio e tempo, e del conseguente ruolo che assume la sostanza nel dialogo tra i due.
Il corpo viene utilizzato come mezzo per affermare il dominio di una dimensione sull’altra, oppure e/ esso stesso il principio regolatore da cui esse dipendono?
Le dinamiche di tale relazione attraversano la sostanza in un flusso continuo e vengono rielaborate per essere riammesse nella tangibilità/ sotto nuovi stati.
Se lo spazio, però andasse più veloce del tempo, travolgendo la materia corporea?

RICHIAMATE IL SANGUE SULLE PARTI DOLORANTI

Coreografia Alessandra e Roberta Indolfi
Interpreti Alessandra Indolfi, Roberta Indolfi, Ludovica Manco, Michele Ermini, Giacomo Graziosi
durata 27'

Nell’antichità c’era un’insolita tendenza familiare che prevedeva l’unione tra consanguinei, da cui deriva l’espressione comune “Sangue Blu”.
Questa usanza in voga fra nobili, portava ad essere affetti da emofilia, nota anche come “Royal Disease”. Questa strana malattia dava come effetto l’apparizione su tutto il corpo, di lividi o ematomi bluastri, per un difetto di coagulazione del sangue. Avere il sangue blu ha, quindi, a che fare con l’essere in matrimonio con qualcuno e da questo generare malattia. Strano è che tutt’altro si pensa davanti a quest’espressione, addirittura usata come vanto o complimento.
Con l’esempio di un amore deteriorato, portato all’estremo, portato all’osso.

BLIZNY

Coreografia Julia Rydzyk
Interpreti Alessia Lombardi, Michele Ermini, Eleonora Gambini, Alessandra Indolfi, Roberta Indolfi, Giuseppe Zagaria
Tutor Paola Bedoni
durata 17'

In Polonia in questi ultimi anni migliaia di cittadini hanno passato giornate intere occupando le strade più grandi del paese per protestare e lottare per i propri diritti; in particolare le donne a causa dell'abolizione del diritto all'aborto. Da anni anche la comunità LGBTQ continua a subire violenze fisiche e soprattutto psicologiche da parte dell`intera popolazione, per non parlare delle discriminazioni razziali e dell'abuso di potere da parte della Chiesa cattolica, rafforzato da un governo illiberale ed autoritario. Un paese che di fronte a queste forti disuguaglianze politiche e sociali, necessita di riflettere su quale sia l'importanza dei diritti umani e sul vero significato di "comunità".

E' così che nasce BLIZNY (tradotto dal polacco "cicatrici"), un inno a tutte le ferite, i colpi, le percosse; e alla forza, il coraggio, la tenacia di chi con ostinazione resiste e lotta per i propri diritti. Partendo da una protesta sociale, il progetto esplora ed ingloba il concetto di unione; dalla singolarità scaturisce il valore dell' insieme ed  nella collettività che si trova la libertà di ciascuno. Quello polacco è un popolo che ha l'urgenza di farsi sentire, con lo scopo di combattere l'indifferenza, la noncuranza e la brutalità degli organi di potere.

Gli spettacoli di sabato 8 ottobre 2022 - ore 19:30

UMANITÀ

Coreografia Marco Bosetti
Dramaturg Carla Andolina
Interpreti Chiara Carducci, Aichatou Cherif, Elena Della Manna, Carmine Dipace, Mariangela Di Santo, Claudio Gattulli, Giacomo Graziosi, Veronica Messinese, Carlotta Perego, Linda Petruzzelli, Ilenia Tundo, Arianna Villa
Tutor Davide Montagna, Andrea Mormina con successivo intervento coreografico di Biagio Caravano
durata 16'

Ogni comportamento umano è una forma di umanità, anche il più spregevole. La violenza non è una devianza, non è un errore, non è altro da noi, è umanissima, ne siamo affetti, la agiamo consapevolmente o inconsapevolmente. Sulla scena, in un'alternanza di quadri, dei corpi si incontrano, si stringono, si spingono, si infliggono reciproche punizioni. A tratti vittime, a tratti carnefici, creano alleanze momentanee che subito infrangono per rivolgersi nuovamente gli uni contro gli altri in un gioco crudele e irrisorio.

MAŠARA

Coreografia e interpretazione Ilenia Tundo, Arianna Villa
Tutor Paola Bedoni
durata 15'

Questo progetto nasce dall'urgenza di indagare alcune manifestazioni del femmineo inteso come antica essenza vitale, erotica, creativa - talvolta oscura- trasversale all'agire femminile. L'intenzione è quella di utilizzare come suggestioni l'immaginario evocato nella raccolta di poesie Medicamenta e altri medicamenta di Patrizia Valduga: un universo lirico che attraversa l'irresolutezza, la complessità e le contraddizioni della figura femminile, allontanandosi dalla figura conciliante che emerge da alcune narrazioni.

Attraverso il corpo, il gesto e la composizione coreografica vorremmo far emergere la potenza visionaria e al contempo la fragilità di questa figura nella sua capacità metamorfica; capacità che implicitamente contiene forme di resistenza nel contrastare dispositivi sociali di controllo e manipolazione corporale.
Abbiamo strutturato il lavoro partendo da singole sessioni di improvvisazione atte a raccogliere materiale per costruire una precisa drammaturgia, creando una partitura focalizzata su variazioni di ritmo, intensità e qualità dei movimenti.

KLORE

coreografia Mariangela Di Santo
dramaturg Carla Andolina
interpreti Mariangela Di Santo, Carmine Dipace, Giacomo Graziosi
Tutor Biagio Caravano
durata 15'

KLORE è una performance nata dall'esigenza di sottrarre la tradizione delle proprie radici e farla rifiorire nella contemporaneità. Punto di partenza è la tarantella lucana, sottile incantesimo mimico del corteggiamento amoroso. Essa è un rito comandato da un capoballo che dirige una coppia di ballerini nell'esecuzione di figure precise: la "giara" , la "mezza giara" , il "giro" , il "mezzo giro" e "il cogliere i fiori".
Il lavoro indaga il folclore, smussando le forme più serrate della tradizione, discostandosi e reinventando.

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