Ministro Università e Ricerca Cristina Messa

La nostra scelta di interpretare il futuro

La giornata di convegno organizzata da Fondazione Milano Scuole Civiche apre il primo confronto a livello nazionale per riflettere in modo trasversale sullo sviluppo del settore dell’Alta Formazione Artistica e Musicale e sulle necessità e opportunità della trasformazione del rapporto con il mondo del lavoro professionale e produttivo nel settore della cultura e dello spettacolo.

Si è tenuto il 17 maggio 2021, in modalità online, il convegno dal titolo “Il nostro modo di interpretare il futuro – Formazione e creatività tra vincoli e opportunità della pandemia” organizzato da Fondazione Milano Scuole Civiche, che comprende quattro Scuole di Alta formazione di livello universitario, la Civica Scuola di Musica Claudio Abbado, la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi, la Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti, la Civica Scuola Interpreti e Traduttori Altiero Spinelli.

Una intera giornata con la ministra dell’Università e della Ricerca Cristina Messa in apertura e l’assessore alla Cultura di Milano Filippo Del Corno in chiusura, che ha impegnato venti riflessioni e una rete di relazioni che hanno riguardato istituzioni, università, teatri, rappresentanze professionali, imprese, media e che ha aperto un tavolo di confronto a livello nazionale sul futuro e sullo sviluppo del settore AFAM, l’alta formazione artistica e musicale, e sul rapporto con il mondo del lavoro nell’ambito della cultura e dello spettacolo alla luce dell’esperienza della pandemia che, se tanto ha colpito questi settori, ha anche mostrato la loro centralità e ineludibilità.

Ha aperto i lavori il presidente di Fondazione Milano Stefano Mirti con la parola chiave “intersezioni” come fulcro continuo percorso di adattamento che i sistemi formativi devono affrontare e come cifra di quel “Politecnico delle arti” che Fondazione Milano sta costruendo.

Il consigliere di amministrazione Stefano Rolando ha coordinato gli interventi della mattina.

Ha dato il via al confronto l’intervento della Ministra dell’Università e della Ricerca Cristina Messa, parlando degli investimenti che il PNRR contiene per il settore, ma anche della necessità di combinare tanti aspetti per saper formare in maniera diversa: combinare la conoscenza con la creatività, le scienze con l’arte, le tecnologie con la cultura in senso generale, il sapere con le skills trasversali.

Le alleanze tra i saperi sono state al centro del dell’intervento del Rettore dell’Università degli Studi di Milano Elio Franzini che ha sottolineato le sinergie che i saperi umanistici e l’alta formazione professionalizzante possono attivare nella costruzione di nuovi modelli per i sistemi formativi.

Un approfondimento sulle trasformazioni in atto nel settore dell’alta formazione è stato portato dal direttore generale per l'Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica del Ministero dell’Università e Ricerca Gianluca Cerracchio, che ha puntato sull’internazionalizzazione di questo settore come linea di sviluppo, e da Bruno Zambardino della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura.
Studiosi ed esperti di chiara fama hanno portato il loro contributo per definire il contesto attuale, dalla convivenza con al crisi sanitaria, con il primario dell’Ospedale Sacco-Unimi Massimo Galli alla convivenza con la cultura organizzativa, con Federico Butera Presidente della Fondazione IRSO e emerito dell’Università Bicocca, che hanno messo a fuoco il paradigma del continuo adattamento.

Docenti universitari attenti alle dinamiche economiche, Paola Dubini dell’Università Bocconi, e tecnologiche, Riccardo Fedriga, dell’Università di Bologna, hanno ragionato sulle spinte oggettive di trasformazione del rapporto formazione-lavoro nel campo dell’arte e dello spettacolo. Le loro riflessioni sono state arricchite dal direttore de Piccolo Teatro di Milano, Claudio Longhi dal direttore dell’Opera di Roma, Carlo Fuortes, da Francesca Cima, Presidente dei produttori Anica e Luciano Flussi, già direttore del persale RAI.

La sessione del pomeriggio è stata coordinata dalla vice presidente di Fondazione Milano Marina Messina e si è concentrata sul delineare l’esperienza delle Scuole Civiche nel corso della pandemia con i contributi del direttore generale Monica Gattini Bernabò, del direttore della Civica Scuola di Musica Claudio, Roberto Favaro, della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi, Tatiana Olear, della Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti Minnie Ferrara, della Civica Scuola Interpreti e Traduttori Altiero Spinelli, Fabrizia Parini.

A tirare le fila della giornata sono state le conclusioni dell’Assessore alla Cultura del Comune di Milano Filippo Del Corno che, cogliendo tutte le suggestioni emerse durante il convegno, ha sottolineato l’importanza delle sperimentazioni feconde che hanno saputo intrecciare tradizione e nuove modalità di diffusione.

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