A cinquant'anni dalla sua scomparsa gli studenti diplomandi della Civica Scuola di Cinema hanno realizzato Inside Stravinsky: un documentario interattivo in forma di installazione e VR 360 che ha permesso ai numerosi visitatori di avvicinarsi in modo immersivo alla personalità del grande compositore colto in un momento fortuito della sua vita.
Il progetto è stato riconosciuto dal Sottodiciotto Film Festival & Campus che tra i pochi selezionatissimi film in programma ha scelto di inserire anche Inside Stravinsky e presentarlo al Museo Nazionale del Cinema dal 10 al 14 dicembre 2021.
La manifestazione torinese è nata come luogo di crescita e dialogo intergenerazionale per dare visibilità ai prodotti audiovisivi realizzati dai giovani e negli anni è diventata una vetrina di proiezioni di alta qualità che ha guadagnato il favore del pubblico e dei media.
Il progetto ha visto la collaborazione di 28 studenti e 12 tutor delle Civiche Scuole di Fondazione Milano per un intero anno accademico. Sono stati coinvolti studenti di regia, sceneggiatura, multimedia, suono, ripresa, montaggio e produzione della Scuola di Cinema Luchino Visconti, in collaborazione con gli studenti delle scuole di Teatro Paolo Grassi e di Musica Claudio Abbado: una ballerina e un ballerino per la prima e uno studente di composizione per la seconda. La danza visibile nel VR 360 è stata coreografata a cura della studentessa della Scuola di Teatro con la supervisione della sua tutor di danza, mentre la partitura della Grande Danse Sacrale è stata ricostruita e eseguita digitalmente in MIDI dallo studente della Scuola di Musica insieme ai compagni del corso di Suono della Scuola di Cinema, con la supervisione dei tutor di Musica per i Media e Sound design.
Con Inside Stravinsky la Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti torna a misurarsi per l’ottava volta con questo innovativo genere di documentario - sperimentale, interattivo, non lineare e multimediale - in cui la ricerca sui nuovi linguaggi e la sperimentazione di nuovi media si interseca con i saperi narrativi tradizionali del fare Cinema, da sempre al centro delle competenze della Scuola. Per la prima volta, quest’anno, è stato possibile coinvolgere in modo sistematico nel progetto gli studenti di tre Scuole Civiche rinforzando la sinergia artistica tra discipline diverse per concorrere a un solo risultato.
La genesi
Tutto ha inizio una notte del 1915, quando il Maestro viene trattenuto alla frontiera di Chiasso al ritorno da un viaggio in Italia. È sospettato di portare con sé piani di guerra cifrati in un disegno. Si tratta in realtà di un ritratto che gli ha appena fatto Pablo Picasso, incontrato pochi giorni prima a Roma.
Cosa ha provato in quella circostanza Stravinsky? A cosa pensava durante l’attesa, preoccupato di ritardare i suoi progetti e i suoi spostamenti?
Nella ricostruzione interattiva si sovrappongono pensieri rivolti al presente e progetti musicali, rivisitazioni del momento creativo della composizione della Sagra della Primavera insieme ad aneddoti, opinioni artistiche e ricordi di vita personale legati agli oggetti che Stravinsky porta con sé.
Il visitatore si ritrova immerso in una ricostruzione simbolica della stazione di Chiasso, su una banchina intorno alla quale, come in una danza rituale, appaiono cinque immagini digitali del Maestro... I suoni notturni della stazione si confondono con i pensieri di Stravinsky quando il visitatore indossa il visore VR ritrovandosi al centro di un’altra danza rituale, quella ancestrale del sacrificio della fanciulla che ispirò la Sagra della Primavera.