Brevi note al lavoro di Massimo Navone
Le clip allegate a questa news, raccolte per comodità in un breve montaggio di pezzi del lavoro svolto a scopo dimostrativo (normalmente ci saremmo radunati in qualche aula o in teatro per guardare il risultato di queste settimane di lavoro) sono solo l'ultimo passaggio del lavoro di grammatica della scena, quello in cui abbiamo inserito un testo sulla partitura di azioni. Abbiamo scelto un pezzo da Mi Ami di Ronald Laing per fornire ai ragazzi un breve dialogo sganciato da una connotazione situazionale e da uno sviluppo d'azione obbligato.
Questo per stimolarli ad inventare personaggi, situazioni e relazioni diverse per poter sostenere il dialogo. In quest'ultima fase del lavoro i ragazzi hanno lavorato a gruppi di tre, due attori e un regista/drammaturgo, in modo da cominciare a sperimentare come incrociare le rispettive competenze e ruoli.
Prima di quest'ultima fase ognuno ha realizzato clip individuali su compiti specifici che venivano man mano assegnati. Nel periodo finale in cui siamo tornati in presenza abbiamo recuperato in parte il lavoro di grammatica del palcoscenico e di tecnica di improvvisazione che non si poteva svolgere on line.
Note di Luca Rodella
Attori, Registi e Autori del primo anno condividono un percorso introduttivo intorno alla grammatica teatrale di base pensata per essere trasversale alle tre discipline. Punto di partenza e focus costante è la considerazione dell'occhio dello spettatore: da qui siamo partiti a costruire esercitazioni singole e corali che combinino in modo pulito, attento e accattivante i segnali di base della direzione di sguardo, della postura e del gesto sempre inseriti in una partitura ritmico-spaziale.
La prima parte del modulo è stata condotta in modalità on line e tradotta quindi sfruttando al meglio l'uso del video individuale per lavorare sul dettaglio che la camera permette di evidenziare. Questa prima parte termina con l'esercitazione sul dialogo Mi Ami di Ronald Laing, in cui la parola si aggiunge alla suddetta partitura di segnali non verbali, con un'attenzione particolare alle dinamiche di ribaltamento forte/debole o amico/nemico.
Nella seconda parte del modulo il rientro a scuola ha permesso di recuperare il lavoro dall'inizio per tradurlo a livello spaziale e corale permettendo la verifica scenica dei medesimi principi