UN INCIDENTE ISOLATO IELLEN

CASTING: Un incidente isolato

Testo di Antonio Morcillo López - Regia di Riccardo Iellen

La Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi cerca
1 attore con identità di genere maschile, di età scenica maggiore di 30 anni
1 attore con identità di genere maschile, di età scenica maggiore di 35 anni
per l'esercitazione di regia di RICCARDO IELLEN - allievo regista del 2° anno
Tutor Alberto Cavecchi

Il piano didattico del 2° anno regia trova il suo centro nella messinscena da parte di ciascun allievo del corso di un breve atto unico della drammaturgia contemporanea, allo scopo di mettersi alla prova nel lavoro con gli attori e gli altri strumenti della regia in forma possibilmente compiuta. L’anno accademico in corso vede la preziosa collaborazione di Fabulamundi e Premio Hystrio per la selezione dei testi.
Considerando fondamentale poter misurarsi con risposte attoriali attendibili, si ritiene importante il coinvolgimento di attori già formati.

Profilo degli attori

Cerchiamo:

  • un attore con identità di genere maschile, di età scenica maggiore di 30 anni, per cui è gradita esperienza nel mimo e/o teatro di figura;
  • un attore con identità di genere maschile, di età scenica maggiore di 35 anni.

Si richiede inoltre che entrambi siano disponibili all’improvvisazione, al lavoro fisico e all’interpretazione di due personaggi ciascuno.

Casting

Il CASTING si svolgerà in presenza, in due fasi:

  • Prima fase (previa convocazione in base al materiale inviato): 27, 28, 29 febbraio e 1 marzo
  • Seconda fase: 11-12 marzo (per la seconda fase verranno inviati materiali specifici)

Per candidarsi, è necessario inviare via mail curriculum vitae, 2 foto (1 primo piano e 1 figura intera), eventuali link video a casting.paolograssi@scmmi.it entro il 20 febbraio 2024, indicando nell’oggetto della mail “CASTING_INCIDENTE”.
Si prega di indicare nella mail date e orari di preferenza per la prima fase del casting.
Le convocazioni alla prima fase con le indicazioni di lavoro, saranno comunicate via mail, entro 22 febbraio 2024.

Saranno prese in considerazione solo candidature di attori diplomati presso accademie riconosciute o con esperienza professionale equiparabile

Periodo di lavoro repliche comprese

9 aprile – 11 maggio 2024 (domeniche, 25-26-27 aprile e 1 maggio esclusi)

Retribuzione

La retribuzione prevista è alla minima sindacale, non trattabile, per un totale di 22 gg lavorative comprensive delle 3 repliche. Non è previsto alcun rimborso spesa ulteriore.

L'Autore

«A nessun punto [del processo creativo] penso a un pubblico particolare, perché ciò che conta è la storia. Scoprire come la storia vuole essere raccontata, la maniera in cui è trasmessa. La trasmissione di sé attraverso l’opera e le parole usate al suo interno.»

Antonio Morcillo López nasce ad Albacete, in Spagna, dove inizia a recitare e scrivere per il teatro. Vincitore del Premio Brandomin (Los Carniceros, 1999) e tre volte vincitore del premio SGAE (Despedida II, 2001, En experimentos con ratas, 2008, Bangkok, 2013), ora insegna Arti dello Spettacolo nel Dipartimento di Drammaturgia e Scienze Teatrali alla Scuola Superiore di Arte Drammatica di Castiglia e Leon (ESADCYL).

SINOSSI "Un incidente isolato" di Antonio Morcillo López

Una stazione della metropolitana deserta e torrida – il treno non passa mai.
Scioperi. Qualche annuncio registrato.
Seduto, il Drammaturgo, che aspetta.
Arriva dal tunnel il Macchinista, sudato, ad informare che la circolazione è sospesa fino a nuovo ordine.

“Cosa è successo?”
“C’è stato un suicidio. Guidavo io il convoglio.”

Si accende fra i due una discussione sulla morte, sulla libertà personale e sul loro destino, in cui anche S.O.S.-Info, il pannello di informazione e aiuto automatizzato, interviene per dare le sue soluzioni. In tutto questo, il Macchinista non manca di notare come il suicida e il Drammaturgo hanno tante, forse troppe cose in comune… L’estenuante confronto lascia poche certezze, finché il tanto atteso arrivo del treno rivela un ultimo personaggio, la cui presenza darà una svolta imponderabile alla vita del Drammaturgo.
“Ma cosa ci fa un Mucchietto di Segatura come te in un posto come questo?”

Personaggi

Nessuno di loro ha un nome proprio:

Il Drammaturgo è un adulto come tanti – una moglie che non lo ama, due figli piccoli a carico, pochi successi lavorativi. Ovviamente non ne parla a nessuno, perché i tabù rimangono tali anche per gli artisti. Scrive testi che annoiano a morte le persone. Vorrebbe scopare di più.

Il Macchinista è un lavoratore duro e puro: anni di tunnel, di mani sporche di grasso, e di passeggeri, tra cui l’occasionale suicida che si gli lancia sotto la motrice. Attanagliato da queste morti ricorrenti, vorrebbe creare una mostra con le foto dei corpi delle vittime così che “la gente ci pensa due volte prima di buttarsi sui binari”. Non ha letto molti libri, a suo dire, ma non vuol dire che sia stupido.

SOS-Info, interpretato come una voce a microfono, è un parallelepipedo giallo con un bottone rosso al centro: è autocosciente di essere “solo una fottuta strategia di marketing”, che non aiuta effettivamente i viaggiatori a navigare il complesso sistema metropolitano. Nonostante ciò, arriva persino a dare consigli utili al Drammaturgo come “torni in superficie e scappi via di qui!”

Il Mucchietto di Segatura, interpretato come un burattino, è (tautologicamente) un accumulo di materiale assorbente sui binari della metro. Per il Drammaturgo è “molto sexy”. Per S.O.S.-Info è “una ninfomane con i controcoglioni”. De gustibus. Sicuramente è umida.

IDEA DI REGIA di Riccardo Iellen

Lo stile onirico ed ironico di Un incidente isolato offre l’ambiguità al posto della certezza (allucinazioni, metafore, piani di realtà alterati), giocando con la coesistenza di opposti, tipica del surrealismo – quando la realtà sfiora il nonsense, sembra inutile dover rispettare i legami consequenziali nell’arte.

Nell’equilibrio precario di commedia e tragedia si bilanciano il Drammaturgo e il Mucchietto di Segatura da un lato e il Macchinista e S.O.S.-Info dall’altro: la pulsione per la morte contrapposta a quella per la vita. I due poli vengono concretizzati con due soli interpreti per quattro personaggi: un attore per l’Eros, uno per il Thanatos, legati in una danza vertiginosa in cui si susseguono ruoli diversi – alcuni solo vocali, altri solo fisici – a creare un immaginario corrotto ed “esploso”.

Grazie a questo dormiveglia allucinato si riesce a bypassare l’esperienza dei commenti cinici dei businessmen incravattati quando un disperato si butta sui binari (“ma non poteva ammazzarsi altrove?”): la consapevolezza del destino ci viene in soccorso di fronte alla morte e, lasciando il silenzio e la cura di fronte alla più radicale decisione di autonomia corporea, ci sposta altrove, porgendoci la metafora del suicidio per parlare del mondo che ci circonda – un mondo di tensioni sistemiche, di conflitti acuiti e di incidenti isolati, che forse tanto isolati non sono.