Il piano didattico del 2° anno regia trova il suo centro nella messinscena da parte di ciascun allievo del corso di un breve atto unico della drammaturgia contemporanea, allo scopo di mettersi alla prova nel lavoro con gli attori e gli altri strumenti della regia in forma possibilmente compiuta. L’anno accademico in corso vede la preziosa collaborazione di Fabulamundi per la selezione dei testi. Considerando fondamentale poter misurarsi con risposte attoriali attendibili si ritiene importante il coinvolgimento di attori già formati.
cerchiamo
un’attrice (età scenica 30/40) per il ruolo di Cleopatra
un attore (età scenica 30/50) per il ruolo di Antonio
Profilo degli attori
È richiesta a entrambi attori una significativa capacità di gestione del testo di prosa, buon orecchio musicale e disponibilità al lavoro col corpo.
Sono gradite ma non indispensabili esperienze relative al dj-set e musicali in genere.
Periodo di lavoro repliche comprese
4-30 maggio 2020
CASTING
Il casting si svolge in due fasi. È prevista una prima selezione in base al materiale inviato.
• Candidatura
si prega di inviare via mail curriculum vitae, 2 foto (1 primo piano e 1 figura intera), eventuali link video a casting.paolograssi@gmail.com entro l’11 marzo, con indicazione delle disponibilità per la prima fase e specificando nell’oggetto della mail “CASTING_Antonio e Cleopatra”.
• Prima fase su convocazione: 18 (mattina), 19, 20, 21 (10.00 -18.00) marzo
• Seconda fase: 30, 31 marzo (blocco di lavoro su parte)
Le convocazioni alla prima fase verranno comunicate entro il 12 marzo.
La retribuzione è prevista alla minima sindacale, non trattabile, per un totale di 22 gg lavorativi comprensivi delle 3 repliche.
Saranno prese in considerazione solo candidature di attori diplomati presso accademie riconosciute o con esperienza professionale equiparabile.
Il testo
Antonio dice Cleopatra
Cleopatra dice Antonio
Antonio dice l’Egitto è la mia prigione
Cleopatra dice io sono l’Egitto
È composto quasi interamente di descrizioni, pochi discorsi diretti, nessuna attribuzione o istruzione di messinscena. I due personaggi storici elevati al rango di mito letterario dall’opera scespiriana si scompongono in un flusso di dati sensoriali. Immagini legate dapprima alla percezione del corpo e poi alle affezioni della mente in un continuo susseguirsi di alternanze, un movimento ininterrotto di relache e contrazione. Da una voglia sull’orecchio alla distanza tra due continenti, da un labbro inumidito al timore di un presagio. L’iride del testo si dilata e si restringe. Il testo respira coi suoi personaggi, dà loro un tempo, come un cuore pulsa, si apre, si chiude. Grande-piccolo, interno-esterno, passato e futuro bussano alle porte di un presente fatto di due corpi, uno di fronte all’altro.
I personaggi
Non vi è attribuzione precisa delle battute (didascalie per lo più). Nessun meccanismo di assegnazione classico, ossia Antonio all’attore e Cleopatra all’attrice. Le attribuzioni varieranno in base a come i due rapporti, attore-attrice e Cleopatra-Antonio, si influenzeranno a vicenda. L’attore è strumento tra gli strumenti, manipola luci e audio in consolle, governa tutto l’apparato scenico attraversando nei due sensi il sottile confine tra il descrivere e il rappresentare.
Tiago Rodrigues
Tiago Rodrigues (1977) è il direttore artistico del Teatro Nacional Dona Maria II a Lisbona. È attore, autore e regista. Il suo teatro si distingue nello specifico per il tentativo di trasfigurare poeticamente il reale mescolando realtà e finzione, riscrivendo classici o adattando racconti, lavorando con e per gli attori. Nel 2003 crea la sua compagnia di teatro Mundo Perfeito con Magda Bizarro e nel 2018 è chiamato a dirigere l’École des maîtres. Per la prima volta in Italia nel 2016, presenta la performance By Hearth, e ancora Antony e Cleopatra (Short Theatre, 2018), Sopro (Teatro dell’arte, 2020).
Note di regia
Uno spazio vuoto, o meglio uno spazio teatrale disallestito, spogliato di cieli e quinte: proiettori, console luci e audio, aste di microfono, una scala. Quasi una prova tecnica. Due attori in abiti quotidiani. Ciò che Antonio e Cleopatra fanno e dicono viene descritto, raccontato, localizzato nello spazio, talvolta agito dagli attori che gestiscono in prima persona luci e audio. Il patto di credibilità con lo spettatore si rinnova continuamente in forme nuove, alla ricerca non di uno straniamento concettuale, ma di un tocco specifico, di un aggancio emotivo, una libera composizione immaginifica: i segni e le parole in scena sono superfici bianche su cui lo spettatore è libero di proiettare. L’occhio riceve e reinventa ciò che vede, come avviene tra due amanti: tutto, persino il dato sensoriale, non rimane mai identico a se stesso; la materia e i corpi, investiti dai nostri bisogni, desideri e associazioni impreviste, dal nostro irriducibile istinto alla creazione, si contaminano e riplasmano a vicenda.
Alessandro Paschitto