di Marguerite Duras
esercitazione di regia di Lorenzo Ponte
progetto a cura di Sabrina Sinatti
13 marzo – 13 aprile 2017
La Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi
ricerca 1 attore e 1 attrice per l' esercitazione di regia
Agatha
di Marguerite Duras
esercitazione diregia di Lorenzo Ponte
progetto a cura di Sabrina Sinatti
13 marzo – 13 aprile 2017
Il piano didattico del 2°anno regia trova il suo centro nella messinscena da parte di ciascun allievo del corso di un breve atto unico della drammaturgia contemporanea, allo scopo di mettersi alla prova nel lavoro con gli attori e gli altri strumenti della regia in forma possibilmente compiuta. Considerando fondamentale poter misurarsi con risposte attoriali attendibili si ritiene importante il coinvolgimento di attori già formati. L’esercitazione prevede 4 settimane di lavoro, incluse 3 repliche interne alla Paolo Grassi.
A tale scopo cerchiamo1 attore e 1 attrice giovani con una fisicità lontana dagli stereotipi di genere. Si apprezzeranno uomini con fisicità femminile e donne con tratti più maschili.
E’ necessaria la disponibilità a lavorare in nudo integrale, inoltre sono apprezzate esperienze maturate nell’uso di fotocamera e/o videocamera.
Lui: è il maggiore dei fratelli, ma tutta la sua sicurezza maschile, di un uomo capace con le donne ed economicamente autonomo, si sgretola davanti alla possibilità di perdere la sorella. In tutto il testo agisce come un bambino, perso e incapace di affrontare una separazione. Lui è il fratello della Duras morto a 27 anni, ma è anche tutti i grandi amori che hanno segnato la vita dell’autrice.
Lei : ha le redini della relazione, è stata sempre la più consapevole dei due, arriva dove lui non riesce a vedere, sia nel passato sia nel futuro. Sua è la decisione di partire, che dà inizio alla vicenda. E sempre sue sono le parole che chiudono il testo. Lei è la scrittrice, la regista di questo incontro. Dietro il personaggio di Agatha si cela evidentemente proprio Marguerite Duras.
Hanno trent’anni. Si direbbe che si somiglino. Sono fratello e sorella, figlio e madre, vittima e carnefice, sono due amanti.
Tempistiche
Il casting si svolge in 3fasi:
- selezione preliminare sarà fatta in base al materiale inviato(entro il 26 gennaio invio materiale, entro 31 gennaio comunicazione delle convocazioni per la prima selezione)
- primaselezionesu convocazione (6, 8 e 9 febbraio). Ai candidati sarà comunicato e inviato il materiale per la prima selezione insieme alla convocazione.
- selezione finale(23-24 febbraio). Un blocco di lavoro su parte.
Gli interessati devono spedire la loro candidatura, corredata di curriculum e due foto (1 primo piano e 1 figura intera)ed eventuali link videoa casting.paolograssi@gmail.comentro il 26 gennaio.Nell’oggetto della mail si chiede di indicare titolo dello spettacolo, nome e cognome (es. Traditi_Paolo Rossi).
Si chiede di indicare la propria disponibilità di giorni e fasce orarie per i giorni del 6, 9 (tutto il giorno), 8 (pomeriggio – sera) febbraio.
E’ prevista retribuzione.
Saranno prese in considerazione solo candidature di attori diplomati presso accademie riconosciuteo con esperienza professionale equiparabile.
Marguerite Duras (1914 – 1996)
«Nei libri in cui racconto la mia infanzia, ad un tratto non so più che cosa ho tralasciato e che cosa ho raccontato, credo di aver parlato del nostro amore per nostra madre, ma non so se ho parlato anche dell’odio, di quanto ci amavamo e di quanto anche riuscivamo a odiarci, vivendo quella storia di rovina e di morte che era la storia della nostra famiglia, una storia fatta di amore e odio, che sfugge ancora ad ogni mio intendere, che mi è ancora inaccessibile, celata nella profondità della mia carne, cieca come un neonato il primo giorno». M. Duras, L’amante
L’identità così come la scrittura di Marguerite Duras sfuggono continuamente a una messa a fuoco definitiva, in una costante distruzione e ricreazione di un centro.
Conosciuta soprattutto come autrice di prosa per il successo de L’Amante e Il ponte sulla diga, in realtà scrive diverse sceneggiature e testi teatrali.
Francesce, ma nata e cresciuta nella colonia dell’Indocina dove trascorre tutta l’adolescenza, insieme alla madre e ai suoi due fratelli maggiori. Il padre, Henri Donnadieu, muore quando lei ha 4 anni.
La fragilità psicologica della madre, il legame con il fratello Paulo, così come la natura di quei luoghi affioreranno in tutta la sua scrittura. La sua produzione artistica è un’immersione costante nella memoria, un dialogo ininterrotto con quelle ossessioni che resistono al tempo e tornano ogni volta a martellare la vita.
Agatha
LEI: Parto per fuggire da voi e affinché veniate
a raggiungermi proprio lì, nella fuga da voi,
e finirò per partire sempre da dove voi sarete.
Non abbiamo altra scelta.
Pubblicato nel 1981, il testo racconta l’incontro tra un fratello e una sorella nella villa d’infanzia abbandonata. Agatha ha preso la decisione di partire e interrompere il rapporto incestuoso che li unisce; ha incontrato un uomo e andrà a vivere con lui. Di fronte alla possibilità di una separazione, sono sommersi dai ricordi. Tornano ai giorni d’estate in cui si perdevano dentro la villa, Agatha, lo stesso nome che il fratello ha dato alla sorella. Ripensano alla madre, morta 8 mesi prima, e alle sue raccomandazioni. Il pianoforte, le letture, gli amori giovanili e i viaggi diventano i fili invisibili di un legame che niente sembra in grado di scalfire.
Note di regia
Rigidi, sono rigidi, con gli occhi chiusi, imbecilli narratori della loro passione.
Agatha è sia il nome del luogo dove si svolge tutta la vicenda sia il nome del personaggio che dà avvio all’azione decidendo di andarsene. Agatha cela però anche il nome di Marguerite Duras, del suo amore per il fratello Paulo e dei loro ricordi della casa coloniale che racconta in Diga sul Pacifico. Agatha è un’ossessione. Lo sguardo della donna si moltiplica e si ripete, idealizzando il fratello amato fino all’impossibilità di viverci realmente accanto. Quest’incontro diventa la celebrazione di un rito che si reitera nello spazio e nel tempo così come nella mente e ogni volta scopre nuovamente intatta e intensa la perfetta coincidenza di due anime gemelle. Villa Agatha è una gabbia dove i due fratelli sono animali straziati dalla fame dei corpi. Il linguaggio letterario e sublimato della Duras s’incarna nel desiderio feroce e carnale che i personaggi sono costretti a reprimere. Il legame incestuoso e indistruttibile diventa lo specchio rovesciato in cui osservare la nosta difficoltà a incontrare l’Altro fuori da dinamiche di possesso e ad accettare la libertà e il dolore del fallimento.