CONTI Popular

8 giugno 2024 - The End of Asia: storie e pratiche di popular music in Estremo Oriente - seminario a cura di Jacopo Conti

ciclo Aspetti della popular music globale

Auditorium Lattuada, corso di Porta Vigentina 15/a MI, ingresso libero senza prenotazione

Sabato 8 giugno 2024 ore 14.30 - 18.30
The End of Asia: storie e pratiche di popular music in Estremo Oriente
a cura di Jacopo Conti

nell'ambito del ciclo Aspetti della popular music globale
Auditorium Lattuada, corso di Porta Vigentina 15/a, MI

4 seminari gratuiti aperti al pubblico
a cura di Mauro Pagani, Franco Fabbri, Jacopo Conti, Mario Arcari

Con il Triennio accademico di Composizione Popular music inaugurato nel 2022, novità assoluta nel panorama europeo, la Civica Scuola di Musica Claudio Abbado si apre progressivamente a una sempre maggiore molteplicità di generi, compresi il rock, il pop, la canzone d’autore e altre correnti musicali.
Si colloca in questo contesto il ciclo di quattro seminari programmati a partire dal 10 maggio presso l'Auditorium Lattuada di Milano in cui saranno analizzati alcuni originali aspetti della Popular music. Obiettivo della serie di appuntamenti, assolutamente gratuiti e aperti al pubblico, è infatti quello di spingere lo sguardo oltre il concetto di Popular music comunemente intesa, che la identifica con il mainstream angloamericano, più qualche propaggine europea e latino-americana.

Sabato 8 giugno Jacopo Conti, musicista e musicologo, analizza storie e pratiche di popular music in Estremo Oriente.

Calendario

Venerdì 10 maggio 2024 ore 15.00 - 19.00
World Music
a cura di Mauro Pagani


Sabato 25 maggio 2024 ore 14.30 - 18.30
Musiche popolari e popular music nelle isole del Dodecaneso meridionale
a cura di Franco Fabbri


Sabato 8 giugno 2024 ore 14.30 - 18.30
The End of Asia: storie e pratiche di popular music in Estremo Oriente
a cura di Jacopo Conti


Lunedì 10 giugno 2024 ore 15.00 - 19.00
Strumenti inusuali nella popular music
a cura di Mario Arcari

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Studenti della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado partecipanti all'intero ciclo di seminari di Popular music - CFA 2

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I relatori

Mauro Pagani, strumentista, cantante, compositore, produttore, è stato un membro storico della Premiata Forneria Marconi, e ne ha seguito i passi sulla scena internazionale. In seguito ha intrapreso numerosi progetti personali, tra i quali il più noto è l’album Creuza de mä, intestato a Fabrizio De André, per il quale Pagani ha composto tutte le musiche. Quel lavoro pionieristico nell’ambito della canzone italiana si basava sulle ricerche condotte da Pagani su musiche e strumenti del Mediterraneo e del Medio Oriente, in un’epoca in cui il termine World Music non era stato ancora codificato come etichetta per le musiche popolari e popular non appartenenti al mainstream angloamericano. Ha vinto tre Targhe Tenco: per un’opera prima, per una canzone (La domenica delle salme, con De André), e per un album in dialetto. Nel 2011 gli è stato attribuito il Premio Tenco - operatore culturale.

Franco Fabbri, pioniere degli studi sulla popular music e attualmente coordinatore e docente del corso di Composizione Popular music della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado, ha iniziato a occuparsi di musica greca ai tempi degli Stormy Six, che allestirono nel 1973 un repertorio di canzoni di Mikis Theodorakis in solidarietà con gli studenti greci, durante la dittatura dei colonnelli. Poi ha iniziato a documentare le musiche tradizionali di Creta e delle Isole del Dodecaneso meridionale, e, in parallelo, quelle dei cantautori della “canzone popolare d’arte” greca, un concetto simile a quello italiano di canzone d’autore. Ha organizzato concerti di artisti come Sokrátis Málamas e Melina Kaná, e fatto conoscere la canzone greca contemporanea in trasmissioni della RAI e della Radio Svizzera. Nel 2019 gli è stato attribuito il Premio Tenco - operatore culturale.

Jacopo Conti si è laureato e addottorato all’Università di Torino, con tesi su argomenti “di confine”, tra progressive rock e minimalismo, tra popular music d’avanguardia e composizione contemporanea, sul lavoro di compositori fuori dagli schemi. Insegna all’Università di Torino e alla Civica Scuola di Musica Claudio Abbado (Teoria e analisi della popular music). Ha tradotto il libro di Philip Tagg La tonalità di tutti i giorni (Il Saggiatore). Cura il sito web della collana Routedge Global Popular Music, fondata e diretta da Goffredo Plastino e Franco Fabbri. La collana, che conta più di venti titoli, raccoglie saggi su scene nazionali o regionali della popular music scritti da studiosi che risiedono e lavorano in quei paesi o regioni: molti libri riguardano l’area dell’Estremo Oriente, con prospettive affascinanti su musiche notissime (come il K-pop o le musiche degli anime giapponesi) o del tutto a noi ignote.

Mario Arcari, diplomato in oboe al Conservatorio di Milano, inizia subito a esplorare ambiti musicali diversi. Come polistrumentista collabora con Moni Ovadia nel Gruppo Folk Internazionale, con Mauro Pagani nel ‘78 in un disco storico cui partecipano Demetrio Stratos, Teresa de Sio, gli Area, Canzoniere del Lazio e PFM. Dagli anni ‘80 suona in una delle prime orchestre eterodosse del jazz italiano, la DOM di Dino Mariani, nei Six Mobiles di Roberto Ottaviano, nel Gruppo Contemporaneo di Guido Mazzon. Collabora a tutte le produzioni del Pipetett di Franz Koglemann al fianco di musicisti come Paul Bley, Steve Lacy, Ran Blake, Barre Phillips, Radu Malfatti, Phil Minton, nelle conduction di Butch Morris a Verona Jazz, ma anche, a conferma della sua capacità di passare con sapiente ingenuità da un genere all’altro, in molti dischi e tournée di Ivano Fossati e Fabrizio de André, così come in produzioni di compositori contemporanei come Louis Andriessen, Piero Milesi, Ludovico Einaudi.