Inverigo 11 2010 panoramio 5

28 maggio, Antonin Dvořák, Messa in D per soli, coro e organo - Chiesa parrocchiale di Inverigo

I Civici Cori della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado diretti da Mario Valsecchi

Sabato 28 maggio
Antonin Dvořák, Messa in D per soli, coro e organo
Inverigo (CO), Chiesa parrocchiale, ore 21.00
p.zza S. Ambrogio, ingresso libero

Programma

ANTONIN DVOŘÁK (1841 - 1904)
Messa in D op. 86 per coro e organo
Kyrie - Gloria

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Credo

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Camille Saint-Saëns (1835 - 1921)

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Sanctus - Benedictus

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Joseph Gabriel Rheinberger (1839 - 1901)

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Agnus Dei

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I Civici Cori della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado

Giuseppina Airaghi, Luciana Anastasia, Marina Bonfanti, Alicia Campo Bauzà, Paola Catenaccio, Ilaria Caterini, Laura Sabina Conti, Silvia Gialinà, Anna Iannone, Elisabetta Magagni, Marta Moreschi, Paola Murari, Alessandra Pirani, Denise Prandini, Piera Angela Saccenti, Silvana Soldano, Cristina Tapparo, Patrizia Ambrosiani, Maria Pia Boellis, Marzia Borroni, Chiara Brocanelli, Marta Frigo, Italia Iollo, Monica Venanzetti, soprani
Annalisa Burbo, Silvia Cantoni, Simona Cuneo, Maria Antonietta Grasso, Luisa Lodi, Cristina Lombardo, Kaori Matsuura, Paola Ottino, Maria Pietra, Biancamaria Pizzi, Cristina Scagliotti, contralti
Enzo Bensi, Marzio Ferranti, Danilo Fabio Leva, Roberto Mariani, Carlo Marossi, Eugenio Porcino, Giuseppe Saldaneri, Marco Sprega, Tommaso Lazzarini, Valerio Calegari, Enrico Orsi, tenori
Ferdinando Dell aVolpe, Guido Fogacci, Roberto Granata, Simone Grisotto, Dino Pugnale, Andrea Redini, Elio Tarullo, bassi

Francesco Girardi, Fabio Zambon, maestri preparatori
Luigi Panzeri, organo
Mario Valsecchi, direttore

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La Messa in re maggiore op. 86 di Dvořák fu commissionata da Josef Hlávka, un famoso architetto, fondatore dell’Accademia Ceca delle Scienze. Questa composizione, che vede la luce nel 1887, differisce significativamente da altre opere corali di ampia dimensione, destinate all’inaugurazione della cappella privata del castello di Hlávka in Luzany.

L’occasione e le dimensioni dell’ambiente nel quale questa messa doveva essere eseguita spiega la consistenza limitata dell’organico: soli, coro e organo. I solisti si alternano spesso alla massa corale; le caratteristiche delle conduzioni melodiche sono sostanzialmente simili, senza indulgere, per le parti solistiche, a caratteri di virtuosismo vocale. Lo stesso compositore prevede che queste parti possano essere eseguite anche da sezioni corali ristrette. Nel 1892, Antonin Dvořák realizza una seconda versione con l’orchestra. L’autore non ebbe interesse a far pubblicare al suo editore Simrock questa messa. Fu l’editore Novello di Londra a curarne la pubblicazione dopo il completamento della versione orchestrale.

Tutto, in quest’opera, è straordinariamente “liturgico”, senza alcuna concessione a uno stile teatrale. Lo è la semplice plasticità delle linee vocali, forse ispirata alla naturale cantabilità del gregoriano; lo è la ricchezza armonica, caratterizzata da procedimenti dichiaratamente modaleggianti, anch’essi di antica sensibilità. Liturgico è anche il procedimento responsoriale praticato, in particolare, nel Credo. Lo stile da chiesa non impedisce all’autore di “drammatizzare” in senso rappresentativo i momenti centrali dei testi. A questo proposito è illuminante l’Et incarnatus e il Crucifixus nella sezione centrale del Credo, ma le stesse caratteristiche sono riscontrabili in tutte le parti della Messa. Autore di grandi sinfonie e concerti e di molta musica da camera, Dvořák si rivela, anche in questa composizione, un compositore di profonda sensibilità e di significativa maestria compositiva.

Mario Valsecchi, note

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