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28/6 Dolce lo mio drudo - Composizioni anonime nel Codex Reina

Notti Trasfigurate a Villa Simonetta 20 giugno/12 luglio 2017

Notti Trasfigurate a Villa Simonetta 20 giugno/12 luglio 2017

Notti Trasfigurate Musica a Villa Simonetta
20 giugno
- 12 luglio 2017 ingresso libero
Milano, cortile di Villa Simonetta - via Stilicone, 36 - ore 21.00
→ ore 19.30, Aperitivo in musica

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con il patrocinio di

Il 28 giugno è protagonista l'Ensemble di Musica Medievale della Civica Scuola di Musica, guidato da Claudia Caffagni.
Il gruppo esegue una serie di composizioni anonime, sottratte al loro autore a causa delle traversie della tradizione, tramandate attraverso il codice cartaceo noto come Codex Reina (Paris, Bibliothèque nationale de France, n. a. fr. 6771), testimone fondamentale nel panorama musicale della tradizione manoscritta del Trecento.

Mercoledì 28 giugno 2017
ore 19.30, Aperitivo in musica
ore 21.00 Dolce lo mio drudo
Composizioni anonime nel Codex Reina

Dolce lo mio drudo, ballata, fol. 29v (n. 62)
Fa se 'l bon servo soto al bon signore, madrigale, fol. 40 (n. 84) - versione strum.
Che pensi di me far, dona, che vidi, ballata, fol. 31v (n. 66)
Non è vertù, che cortesia non passy, madrigale, fol. 43v (n. 87)
Avendo me falchon tanto seguito, madrigale, fol. 30 (n. 63)
Po' che veder non posso la mie donna, ballata, fol. 51v (n. 104)
O graciossa petra margarita, ballata, fol. 50v (n. 101)
Bonté de corps en armes esprouvée, ballade, fol. 55_3vv (n. 110)
[Soit tart], tempre maint [ou] soir, virelai, fol. 63v (n. 131)
Dame vailans de prijs et de valoir / Amis, de tant que vous avés desyr / Certainement puet on bien affirmer, ballade fol. 53v (n. 107)
D'anguiseus cuer doy gemir, ballade, f. 61 (n. 126)
Resioisons! et se prenons liesse, rondeau, fol. 117v-118 (n. 219)
Il a loingtamps que j'ay une choysie, rondeau, ff. 93v-94 (n. 190)
Or sus amans,veulliés vous resveillier, rondeau, ff. 90v-91 (n. 187)
Contre le temps et la sason jolye/ Hé! mari, mari! vous soiiés [h]onni, virelai, f. 57 (n. 115)
Ensemble di Musica Medievale della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado
Gaston Polle Ansaldi, organo portativo
Daniela Beltraminelli, voce
Paola Bonora, traversa
Caterina Chiarcos, voce
Kairi Kosk, voce
Iris Fistarollo, viella
Serena Leonardi, viella
Jung Min Kim, voce, liuto medievale
Stefano Maffioletti, voce, organo portativo
Jonatas Monteiro, voce
Luca Tarantino, voce, liuto medievale

Claudia Caffagni, liuto e direzione


Composizioni anonime nel Codex Reina
Il codice Reina [cognome di una famiglia milanese che ne fu il proprietario prima della vendita alla Biblioteca pargina], oggi conservato a Parigi presso la Bibliothèque nationale de France [nouvelles acquisitions françaises 6771] è un testimone molto particolare nel panorama della tradizione musicale della polifonia profana trecentesca. Poco o niente di certo si sa sulla sua committenza e le informazioni su questa preziosa fonte cartacea sono quasi tutte dedotte dalle opere che essa trasmette. Lo studio della sua struttura, dal punto di vista paleografico, codicologico e contenutistico si deve in particolar modo all’opera di tre studiosi Kurt von Fischer, Nigel Wilkins e John Nádas, grazie al cui lavoro è oggi possibile capire più a fondo i dettagli che stanno dietro alla compilazione di una delle più significative espressioni dell’Ars nova europea. Esemplato forse a Padova intorno all’anno 1400, si tratta di una raccolta antologica inizialmente organizzata per autore che ha subìto nel corso della sua stesura l’intervento di differenti copisti (l’ultima sezione del codice è un’aggiunta seriore). Il manoscritto è oggi composto da nove fascicoli e l’inizio di un decimo, distribuiti in almeno due sezioni ben distinte (italiana e francese), che non facevano parte originariamente dello stesso progetto editoriale. Il corpo principale era infatti concepito per contenere le opere di alcuni dei compositori più significativi attivi in Italia settentrionale, Jacopo da Bologna e Bartolino da Padova innanzitutto, con alcune eccezioni costituite da compositori noti anche al di fuori della città in cui operavano (è il caso del fiorentino Francesco Landini). La sezione italiana, oltre alle opere di Jacopo e Bartolino che ne costituiscono il fulcro, ospita un numero minore di composizioni di Giovanni da Cascia e circa venti composizioni di Landini (tra gli altri compositori italiani si segnalano Paolo da Firenze e Antonello da Caserta). Accanto a tale repertorio, che possiamo considerare locale, nel codice Reina sono presenti numerose composizioni in francese di autori più o meno noti, tra le quali spiccano vari brani di Guillaume de Machaut, virelais, ballades e rondeaux anonimi, e opere di Senleches, Grimace, Filippotto e pochi altri. Uno degli aspetti di maggiore interesse del codice Reina riguarda la condizione di anonimato della maggior parte delle opere trasmesse: le rubriche, indicazioni paratestuali che, nei manoscritti musicali, rendono esplicito il nome dei compositori, vi compaiono molto raramente. Qualora altre testimonianze non suppliscano a tale lacuna, ne discende una condizione di anonimato che si deve considerare del tutto accidentale e frutto delle traversie della tradizione.
Le opere eseguite nel corso di questo concerto costituiscono una selezione di quelle che hanno subìto tale sorte. Opere d’autore, quindi, sottratte al loro autore. Può capitare, a volte, che nuovi rinvenimenti di manoscritti o frammenti restituiscano quell’informazione mancante – certo molto preziosa per la ricostruzione del contesto di produzione, dello stile, o addirittura di possibili connessioni con altre opere del medesimo musicista –, ma pur in mancanza di un’attribuzione affidabile, non dobbiamo dimenticare il valore in sé di queste composizioni prive di paternità certa.
Esse consentono infatti di apprezzare i meccanismi formali che regolavano la produzione musicale trecentesca. Le forme fisse, formes fixes, a volte malleabili (si veda la ballata italiana, strutturalmente affine al virelais), a volte più rigide (si pensi al madrigale e al rondeau), costituivano la porzione più significativa della lirica trecentesca destinata a essere intonata. Ballate e madrigali sul versante peninsulare e ballades, virelais e rondeaux sul versante d’Oltralpe invitano a un ascolto attento: le musiche, caratterizzate da un contrappunto raffinato talvolta virtuosisticamente melismatico, sono forgiate a partire dal testo, la cui struttura a sua volta è del resto intrinsecamente musicale.
Data la prevalente tematica erotica che caratterizza la selezione di questa sera, si suggerisce una lettura attenta dei testi, alla ricerca di parole chiave e temi ricorrenti: dame, guiderdoni (ricompense per il servizio d’amore), amore con la a minuscola e Amore con la a maiuscola, senhals (possibili nomi nascosti), metafore ornitologiche, inseguimenti, servi (vedi alla voce guiderdone), “pietre” preziose, virtù e cortesia.

Antonio Calvia

ph Marina Alessi