Castello 27 marzo Orchestra Barocca

27 marzo Orchestra Barocca al Castello in streaming

su FB, Youtube, SoundCloud

ore 16.00

Incontri musicali con l'Orchestra Barocca della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado XVII edizione

al Castello Sforzesco, Sala della Balla, MI
e su FB, Youtube, SoundCloud

27 marzo 2021
ore 16.00
O voce di dolcezza e di diletto
Musica vocale e strumentale italiana tra Cinquecento e Seicento

Orla Shalloo-Brundrett, soprano
Jody Livo, Ariadna Quappe, cornetti
Ninon Dusollier, flauto dolce e dulciana
Anaïs Lauwaert, viola da gamba e lirone
Sonia Hrechorowicz, cembalo

Sarà un concerto di musica vocale e strumentale italiana del periodo compreso tra Cinquecento e Seicento, O voce di dolcezza e di diletto, a inaugurare sabato 27 marzo la diciassettesima edizione dello storico ciclo Incontri Musicali con l'Orchestra Barocca della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado, come ogni anno ospitata nella Sala della Balla del Castello Sforzesco di Milano, adiacente al Museo degli Strumenti Musicali. Tuttavia, in ottemperanza ai decreti legati all'emergenza in corso, nella sala non è prevista la presenza del pubblico.

Il concerto, registrato a porte chiuse, sarà però visibile in streaming e resterà disponibile sui canali FB e YouTube del Castello Sforzesco e della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado a partire dalle ore 16.00 di sabato 27 marzo.

La performance dell'Orchestra Barocca sarà inoltre presente sulla piattaforma SoundCloud della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado.

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Il concerto di apertura della rassegna Incontri Musicali con l'Orchestra Barocca della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado, con un organico internazionale e tutto al femminile, presenta un programma ricco e originale.

Si inizia con la Canzon terza a due, canto e basso tratta da Canzoni da suonare a una, due, tre e quattro con il basso continuo di Gerolamo Frescobaldi, compositore, organista e clavicembalista attivo presso la corte estense di Ferrara, città che tra il XVI e XVII secolo vantava una scuola musicale di richiamo, capace di attirare numerosi musicisti. Tra questi Luzzasco Luzzaschi, secondo autore in programma (T’amo mia vita), organista del serenissimo Signor Duca di Ferrara, direttore della musica da camera di Corte già dal 1571, nonché maestro di Frescobaldi. Di Cipriano de Rore, compositore tardorinascimentale, uno dei massimi rappresentanti della scuola franco fiamminga, nato probabilmente nelle Fiandre e poi trasferitosi in Italia, i musicisti della Civica Claudio Abbado eseguono Era il bel viso suo (qual esser suole), madrigale su testo dell'Orlando furioso (canto XI, ottava 65) di Ludovico Ariosto. Cipriano de Rore è protagonista anche dei tre pezzi successivi: delle diminuzioni sopra Ancor che col partire, insieme all'udinese Girolamo dalla Casa, di Come la notte ogni fiammella è viva, tormentato madrigale che alterna speranza e timore, così come il sole segue alla notte, e delle diminuzioni sopra Tanto mi piacque prima il dolce lume (sesta parte di Alla dolc’ombra). Il programma rende poi omaggio a una donna, la fiorentina Francesca Caccini, figlia d'arte, compositrice e musicista, figura eccezionale per il periodo in cui visse. Solo agli uomini, infatti, era consentito diventare maestri di corte ed esibirsi in pubblico, ma la "Cecchina", com'era soprannominata, cantò nel concerto del matrimonio di Maria de Medici. Francesca Caccini scrisse nel 1625 La liberazione di Ruggiero dall'isola d'Alcina, da cui sono tratti Non so qual sia maggiore e Quando Amor l’arco vuol tendere. Si passa poi a alla Sonata a due, violino e violone di Giovanni Paolo Cima, uno dei più significativi esponenti della scuola violinista lombarda, organista e maestro di cappella in San Celso a Milano. Pubblicata nei Concerti ecclesiastici del 1610, la Sonata rivela un grande senso dell'equilibrio formale e conferma la fama raggiunta dal suo autore, di cui non si posseggono notizie biografiche. In chiusura l'aria Menfi, mia patria (atto II, scena 12), dal dramma per musica Regno di Statira di Francesco Cavalli, opera eseguita la prima volta il 18 gennaio 1655 a Venezia, e la Canzona seconda, due canti e due bassi di Girolamo Frescobaldi, compositore con cui si apre il concerto.

Programma

Girolamo Frescobaldi (1583 - 1643)
Canzon terza a due, canto e basso
da Canzoni da suonare a una, due, tre e quattro con il basso continuo (Venezia, 1634)

Luzzasco Luzzaschi (1546 - 1607)
T’amo mia vita
da Madrigali per cantare et sonare (Roma, 1601)

Cipriano de Rore (1515/16 - 1565)
Era il bel viso suo
da Madregali a quattro voci (Venezia, 1561)

Cipriano de Rore/Girolamodalla Casa (ca. 1523 – 1601)
diminuzioni sopra Ancor che col partire
da Il vero modo di diminuir Libro II, (Venezia, 1584)

Cipriano de Rore
Come la notte ogni fiammella è viva
da Il quarto libro di madrigali à cinque voci (Venezia, 1557)

Cipriano de Rore
diminuzioni sopra Tanto mi piacque prima il dolce lume
(sesta parte di Alla dolc’ombra)
da: Il primo libro de madrigali a quattro voci (Ferrara, 1550))

Francesco Caccini (1587 - 1641)
Non so qual sia maggioreQuando Amor l’arco vuol tendere
da La liberazione di Ruggiero dall’isola d’Alcina (Firenze, 1625)

Giovanni Paolo Cima (1570-1622)
Sonata a due, violino e violone
da Concerti Ecclesiastici (Milano, 1610)

Francesco Cavalli (1602-1676)
Menfi, Mia patria
da Regno da Statira (atto II)

Girolamo Frescobaldi (1583-1643)
Canzona seconda, due canti e due bassi
da Canzoni da suonare a una, due, tre e quattro con il basso continuo (Venezia 1634)