Nota di regia
Durante il percorso di Tirocinio presso il Teatro ATIR ho conosciuto Giovanni Pozzi, classe 1935.
Piacere mio, sono Giovanni Pozzi e voglio raccontare la storia della mia Giovinezza.
La sua grande passione-ossessione è il Teatro! Questa è stata la nostra prima cosa in comune.
Mi racconta che da bambino aveva un piccolo teatrino di cartone e la sera, dopo non aver fatto i compiti allestiva degli spettacoli. Non c’erano né inizio e né fine. Eppure era tutto straordinario perché obbediva alla sua volontà. Io volevo tutto, potevo tutto e la Guerra non mi fermava! L’immaginazione non includeva necessariamente una trama. Erano piuttosto situazioni comuni e semplici che nascevano in segreto, come in una trasgressione, e che all’improvviso s'interrompevano. Mi raccontava che la mattina seguente si svegliava tutto rincoglionito e dopo scuola lo attendevano i giochi ai soldati e gli scherzi con gli amici a Piazza Dergano. Erano tempi cupi e violenti, in cui era necessario ingegnarsi per riuscire a sopravvivere.
Circa tre anni fa ho conosciuto l’autore Pietro Utili, anche lui ha fatto la Paolo Grassi come te. Mi ha intervistato e ha scritto un testo. Poi è arrivato il covid e si è fermato tutto. Adesso sei arrivato tu. Che dobbiamo fare Signor Regista?!
Dopo mesi di lettura e ri-scrittura avremmo presentato insieme la nostra creazione Racconti di Giovinezza presso gli ex Uffici del Teatro Atir. Un angolo dietro casa che Giovanni ha sempre frequentato perché partecipante ai laboratori della Compagnia per cittadini over 60. Purtroppo, per causa di forza maggiore, non siamo riusciti a debuttare.
Dunque, cos'è Maneki Neko?
Maneki Neko è il racconto dei nostri incontri. È Giovanni che mi invita ad entrare in casa sua.
Maneki Neko è la soglia della porta, lì sono accadute le cose più significative. Sembrava di stare in un guado di fiume in mezzo a due terre. Insieme, sottobraccio, con i calzoni alle ginocchia e i piedi dentro l'acqua.
Io sono estroverso e tu sei introverso. Siamo complementari. Per la precisione sei un introverso da compagnia!
Un gatto.
Calogero Scalici
