Bando per la ricerca di 2 attori per le esercitazioni della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi
Il piano didattico del 2° anno regia trova il suo centro nella messinscena da parte di ciascun allievo del corso di un breve atto unico della drammaturgia contemporanea, allo scopo di mettersi alla prova nel lavoro con gli attori e gli altri strumenti della regia in forma possibilmente compiuta. L’anno accademico in corso vede la preziosa collaborazione di Fabulamundi per la selezione dei testi. Considerando fondamentale poter misurarsi con risposte attoriali attendibili si ritiene importante il coinvolgimento di attori già formati.
L’esercitazione prevede 4 settimane di lavoro, incluse 3 repliche interne alla Paolo Grassi, e la realizzazione della rassegna Nuovi Incroci presso il Teatro Out Off.
I RUOLI
Cerchiamo 1 attore per uno dei due ruoli: o Alex (età scenica 40 anni) o Dominic (età scenica 50 – 60 anni) e 1 attrice (età scenica 16 anni)
Tutti i personaggi sono sempre in scena. Durante lo svolgimento dello spettacolo gli attori potrebbero sporcarsi con materiali organici.
Lei (Liza) ha 16 anni, adolescente con tratti ancora infantili. Si richiede attitudine al lavoro fisico sul personaggio. È gradita abilità nel canto e/o nell’utilizzo di uno strumento musicale, buon senso ritmico.
Lui: Dominic (50-60 anni) o Alex (40 anni). Per entrambi si richiede buona attitudine al lavoro sul testo e sulla voce, buon senso ritmico, predisposizione al lavoro fisico.
IL CASTING
Il CASTING si svolge in due fasi. È prevista una prima selezione in base al materiale inviato.
- Candidatura: si prega di inviare via mail curriculum vitae, 2 foto (1 primo piano e 1 figura intera), eventuali link video a casting.paolograssi@gmail.com entro il 27 gennaio, con indicazione delle disponibilità per la prima fase.
[specificare nell'oggetto: casting "Non mi pento di niente"] - prima fase su convocazione; 5 – 6 – 7 febbraio (9.30-13.30 e 17.30-22.00) e 8 febbraio (tutto il giorno)
- seconda fase lunedì 18 febbraio – venerdì 22 febbraio: blocco di lavoro su parte
Le convocazioni alla prima fase verranno comunicate entro il 29 gennaio.
È prevista retribuzione.
Saranno prese in considerazione solo candidature di attori diplomati presso accademie riconosciute o con esperienza professionale equiparabile.
PERIODO DI LAVORO
8 aprile - 11 maggio (sospensione per Pasqua: 19 – 27 aprile);
Teatro Out Off 23 – 29 settembre (1 g di prove e 1 replica, più 1 giorno di prova in settembre da definire)
L'AUTORE
Csaba Székely, classe 1981, nato a Târgu Mures in Romania, debutta come drammaturgo nel 2009 con Do You Like Banana, Comrades?, che gli vale il premio Europa dell'International Radio Playwright Competition della BBC. Con la trilogia teatrale dedicata alla Transilvania (Mineflowers, Mineblindmess, Minewater) ottiene diversi premi e numerose rappresentazioni in Romania, Ungheria, Slovacchia e, tra gli altri, in Italia. Autore anche di testi storici e di musical, collabora con HBO per la serie ungherese Terápia. È stato selezionato da Fabulamundi Playwright Europe in rappresentanza della nuova drammaturgia rumena.
IL TESTO
Nessuno dei vicini sa che Dominic è stato uno dei professionisti della tortura della Securitate, la polizia segreta rumena attiva sotto Ceauşescu. Un giorno alla sua porta bussa Alex, suo ex sottoposto oggi attivo nei nuovi servizi segreti democratici, che gli chiede di tornare in servizio, ma Dominic rifiuta: allora stava agendo da eroe per costruire una società migliore, oggi né la polizia né il governo meritano di essere aiutati. Alex se ne va, ma poco dopo ecco irrompere nel suo appartamento Liza, l'adolescente autistica che vive al piano di sopra insieme al padre violento. Inaspettatamente, tra i due inizia un ambiguo rapporto di quotidiane frequentazioni, ma il passato torna a bussare: Alex dà a Dominic pochi giorni per accettare la richiesta. L'ex torturatore è deciso a rifiutare ma la scoperta che Liza presto morirà per una malformazione cardiaca dovuta alle sevizie inflitte dalla Securitate alla madre incinta cambia le carte in tavola: Dominic è pronto a tutto pur di tenere la ragazza con sé.
NOTE DI REGIA
"Così continuiamo a remare, barche controcorrente, risospinti senza posa nel passato"
Francis Scott Fitzgerald, Il grande Gatsby
Duro, struggente e commovente, Io non mi pento di niente è un testo che parla di passato, di violenza e di salvezza. Lo fa attraverso una vicenda precisa - la Romania contemporanea appena uscita dalla dittatura - geograficamente e storicamente vicina a noi, in un momento in cui tutto l'Occidente assiste al ritorno di idee e minacce che credevamo di aver seppellito con il Novecento. Io non mi pento di niente ci parla di come tutto cambi perché nulla cambi davvero, della violenza che è sempre in agguato in ogni uomo, del doppio volto delle democrazie contemporanee, ci parla della fuga dal passato personale e collettivo che ognuno di noi, tanto inevitabilmente quanto disperatamente, intraprende, dell’ambiguità dei rapporti umani, anche di quelli più profondi. Tre personaggi in scena, quel passato che non se n’è mai andato e il nostro sguardo di spettatori, toccato nel profondo da questa fiaba che fiaba non può essere, cessa di vedere il bianco e il nero, per rendersi conto che la realtà altro non è che un monocromo scuro dalle infinite e sottili variazioni cromatiche
Andrea Piazza
I PERSONAGGI
Dominic Cormos Oggi in pensione, misantropo, vive da solo in un piccolo appartamento; è stato uno dei torturatori della Securitate e per quanto commesso non prova alcun tipo di rimorso, convinto di aver agito da patriota per la nascita di una società più giusta.
«Abbiamo lottato per il futuro di questo Paese. Lavoro per tutti, cibo su ogni tavola. Niente droghe, niente suicidi, niente... Una società ben strutturata in cui ognuno ha il suo posto. (...) Ora ci chiamano aguzzini, ma eravamo patrioti, che diavolo!»
Liza Ragazza autistica, vive al piano di sopra con il padre violento. Senza amici se non un cane randagio, la ragazzina è consapevole di avere davanti a sé soltanto pochi mesi di vita. Per sopravvivere al proprio dolore, ha acquisito uno sguardo diverso sulla realtà.
«Con i cani è diverso. Sono facili da leggere. Molto più facili delle persone. Ecco perché mi piacciono di più i cani. (...) E se gli parli, non ti chiamano ritardato. Non come gli esseri umani. E se li ami, non ti fanno mai del male»
Alex Dima Ai tempi braccio violento delle torture ideate da Dominic, oggi è generale dei servizi segreti democratici. Oggi come ieri, continua a lavorare per potere, denaro e sicurezza. Soltanto un evento fa eccezione e stride: quando dovette torturare una donna uguale a sua moglie.
«Io credo che non lottassimo per nessuno. Pestavamo la gente, questo è quello che facevamo. Perché? Per non essere pestati noi. E perché siamo fatti così. Riempiamo di botte le mogli, i figli, ci massacriamo tra noi. Ce l’abbiamo dentro»