6 settembre 2018 TO
Chiesa di San Giovanni Maria Vianney, ore 21.00, ingresso libero
7 settembre 2018 MI
Teatro Edi - Centro Sociale Barrio’s, ore 21.00, posto unico 3 euro
Il concerto è preceduto da una breve introduzione di Luigi Marzola
Danzare nel Medioevo
Danze e ballate di anonimi dal XII al XIV secolo, Raimbaut de Vaqueiras, Francesco Landini
Ensemble di Musica Medievale della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado
- Anonimo XII secolo
A l’entrada del tens clar (Veris ad Imperia)
- Anonimo XIII secolo
De patre principio, rondellus
- Anonimo XIV secolo
La Quarta Estampie Royal
- Raimbauts de Vaqueiras (ca. 1155-1207)
Kalenda Maya
- Anonimo inglese XIII secolo
Cantus Superius/Cantus inferior, danza
- Anonimo catalano XIV secolo
Stella splendens «ad trepudium rotundum»
Ad mortem festinamus, dance macabre
- Anonimo francese XV secolo
Dame vailants / Amis, de tant que vous avés desyr / Certainement puet on bien affirmer - ballade
- Anonimo italiano XIV secolo
Trotto
- Anonimo francese XIV secolo
Or sus amans, veulliés vous resveillier, rondeau
- Anonimo italiano XIV secolo
Salterello
- Francesco Landini (ca. 1335-1397)
Ecco la primavera, ballata
- Anonimo italiano XIV secolo
Ghaetta, istampitta
- Anonimo italiano XV secolo
Bel fiore dança [bassa danza]
Ensemble di Musica Medievale della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado
Daniela Beltraminelli, voce, viella
Alberto Bertolotti, voce, cornamusa (musette francese) in RE, cornamusa (piva emiliana) in SOL
Margherita Burattini, arpa medievale
Caterina Chiarcos, voce
Ninon Dusollier, flauti dolci
Iris Fistarollo, viella
Nao Kirihata, flauti dolci
Stefano Maffioletti, voce, organo portativo
José Luis Molteni, voce, bombarda medievale, ciaramello, percussioni
Atsufumi Ujiie, voce, percussioni
Claudia Caffagni, direzione, liuto, voce
La Civica Scuola di Musica Claudia Abbado è presente nel calendario di MITO 2018 con un concerto dell’Ensemble di Musica Medievale dell’Istituto di Musica Antica: in programma danze e ballate di anonimi del XII-XIV secolo, di Raimbaut de Vaqueiras e di Francesco Landini.
Ph. Marina Alessi
Quando si pensa alla musica per il ballo normalmente si ha in mente un genere strumentale.
Ma, nel tardo Medioevo, fonti letterarie e trattati citano anche brani vocali da associare alla danza: questo concerto ne esplora alcuni.
Nel Medioevo l’atteggiamento nei confronti della danza è ambivalente: da un lato il ballo è considerato un’attività peccaminosa, un invito alla lascivia e dunque uno strumento del diavolo, dall’altro esso è visto come un’umana imitazione dell’ordine celeste e una nobile espressione di serenità spirituale da sempre parte dell’esperienza religiosa cristiana. Questa ambivalenza, puntualmente riflessa nell’iconografia, corrisponde del resto alla capillare diffusione della danza in ogni ambito, contesto e strato della società medioevale: ballavano ecclesiastici e laici, re e servi, aristocratici e popolani, si ballava nelle chiese e nei palazzi, all’aperto nei giardini nelle strade e nei cortili, al chiuso nelle sale dei castelli e degli edifici pubblici, nelle taverne e nelle fattorie. Si ballava per celebrare festività religiose e avvenimenti politici (nozze, vittorie militari, visite di principi e diplomatici stranieri) o più semplicemente come passatempo. Nelle danze di gruppo i ballerini potevano essere disposti su lunghe linee oppure in cerchi, mentre le danze di coppia sono documentate almeno dal Trecento. Le parole chiave «saltare» e «ballare» riecheggiano nei nomi dei pezzi da danzare, come nel caso del saltarello (dal Quattrocento inglobato nella famiglia della bassa danza), del trotto e della ballata, una forma di poesia chiamata anche canzone a ballo perché destinata al canto e alla danza e che è uno dei generi portanti dell’Ars Nova italiana del Trecento (di cui è protagonista Francesco Landini). Il nesso tra poesia, musica e danza del resto è essenziale anche per altre tipologie come il rondeau e l’estampie (o estampida o istampitta), costituita dalla successione di sezioni ripetute, di cui Kalenda Maya di Raimbaut de Vaqueiras è probabilmente l’esempio più illustre. Cesare Fertonani
L'Ensemble di Musica Medievale della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado di Milano è il risultato di un progetto didattico che da anni viene portato avanti sotto la guida di Claudia Caffagni. Si tratta di un gruppo di giovani musicisti, provenienti da differenti esperienze musicali e da diversi paesi del mondo, uniti dall'interesse per la ricerca rivolta a un repertorio medievale ancora molto da esplorare, che ha il fascino di parlare un linguaggio in grado di comunicare anche oggi emozioni e di raccontare una parte importante della nostra storia e della nostra tradizione musicale. L'Ensemble si è esibito in varie occasioni presso la Fondazione Ugo e Olga Levi onlus di Venezia, in concerti realizzati in collaborazione con il Civico Museo degli Strumenti Musicali del Castello Sforzesco, nel Duomo di Milano all’interno del ciclo Il Mese della Musica, rassegna patrocinata dall’Arcidiocesi di Milano, da Regione Lombardia e dal Comune di Milano.