a conclusione del workshop di composizione tenuto da Giovanni Verrando
WOOD strings //METAL air
flute + guitar reloaded
Auditorium Lattuada, c.so di porta Vigentina 15/a MI - ingresso libero
a conclusione del workshop di composizione elettroacustica tenuto da Giovanni Verrando
16 giugno 2017 ore 20.30
Laura Faoro, flauti
Silvia Cignoli, chitarre
WOOD strings //METAL airflute + guitar reloaded conclude il seminario di composizione tenuto da Giovanni Verrando l’8 e 9 giugno presso la Civica Scuola di Musica Claudio Abbado (Villa Simonetta).
Il programma si concentra su brani di recente composizione (Garnero, Di Maggio, Abram, Jacobs), per proseguire con lavori nati all’interno del laboratorio di musica elettronica di Giovanni Verrando. Si esplorano anche due “ambienti sonori” a cura delle stesse musiciste, Silvia Cignoli e Laura Faoro.
Il consueto “duo flauto e chitarra” viene riproposto in un’inedita chiave contemporanea, un caleidoscopio di possibilità che indagano varie combinazioni possibili, con l’ausilio della tecnologia, dall' amplificazione al sound processing. In apertura un brano di C. Carretti, allieva di Giovanni Verrando, che scompone letteralmente il flauto e pinza una chitarra acustica per dar vita alla sua Chanson du Robot, lamento di un robot che, alla vista di due ragazze, vorrebbe diventare umano, e riflette su come gli umani passino invece la loro vita a volerla “meccanizzare”. Segue un estratto dalla corposa suite The Rocky Moon di J. Abram, brano il cui titolo fa un obliquo riferimento al periodo Rococò e alla difficoltà che sorge, guardando alcune foto della luna, nel distinguerne i crateri dalle montagne, così come in alcune sezioni del brano sarà dubbia la distinzione fra battere e levare. Mute Tracks di G. Batia, allievo di Giovanni Verrando, cita Chaplin nell’elettronica e indaga sul flauto le potenzialità del mélange tra fonemi muti e suoni reali, che vanno a scomporsi e ricomporsi nel dialogo con la traccia elettronica, all’interno di una struttura ritmicamente implacabile. Arnold’s Dream di D. di Maggio è basato su materiali accordali tratti dalla Serenade op. 24 di Arnold Schoenberg in cui già l’autore, pioniere per l’epoca, aveva introdotto in organico la chitarra, e su alcuni elementi proto-seriali: una composizione (nelle intenzioni anche giocosa e divertita, ma non irriverente), che allude a una sorta di curioso sogno premonitore del compositore. L’acqua non ricorda è il primo dei due ambienti sonori presentati stasera, a cura di Silvia Cignoli, con materiali sonori scelti utilizzando effetti ritmici di una piccola tastiera vintage i cui suoni sono filtrati tramite effetti di fuzz e riverbero, sommati ai suoni della chitarra elettrica, looppati, sovrapposti, filtrati e poi congedati. Segue Interlude di F. Garnero, brano che esplora una gamma di rumori ottenuti dallo sfregamento della chitarra elettrica con alcuni oggetti. Qualcosa che si sa che non c’è è a cura di L. Faoro è un ambiente sonoro che indaga le possibilità percussive e vocali del flauto quando potenziate dal sound processing e, nel cercare di trasformare il flauto in “qualcosa che forse non c’è”, gioca su assonanze fonetiche che rimandano al titolo.
In chiusura Syncro-vox and other cheap animation techniques di B. Jacobs, brano per il quale l’autore ha creato un sistema di lettura video a scorrimento con elaborazione audio dal vivo, nel quale i musicisti sono, in alternanza, liberi di improvvisare su materiali sonori indicati dal compositore oppure strettamente sincronizzati su gesti ritmici. Nell’elettronica è presente il silent drum, uno strumento di elaborazione digitale inventato da Jaime.
Programma
- Brano dal workshop di composizione
Chiara Carretti, La chanson du robot per flauto, chitarra acustica preparata ed elettronica - allievo della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado - John Abram (1959*), The rocky moon (V - cut version),per flauto e chitarra classica preparata
- Gabriele Batia, Mute traks per flauto ed elettronica - allievo della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado
- Dan di Maggio (1969*), Arnold’s Dream per flauto basso e chitarra elettrica. Prima esecuzione
- L’acqua non ricorda, ambiente sonoro a cura di Silvia Cignoli
- Fernando Garnero (1976*), Interlude per chitarra elettrica e oggetti
- Qualcosa che si sa che non c’è, ambiente sonoro a cura di Laura Faoro
- Bryan Jacobs (1979*), Syncro-vox and other cheap animation techniques per flauto in sol, chitarra elettrica, elettronica
Flautista eclettica, specializzata nel repertorio contemporaneo, che ha studiato con A. Morini e M. Caroli, Laura Faoro si esibisce regolarmente da solista e in ensemble in festival nazionali e internazionali, con formazioni specializzate in musica contemporanea (Jeunesse Musicale Inernationale 2017 con l’Ensemble Sinestesia; Festival Sirga 2016, Spagna, con Morphosis Ensemble; Schwere Reiter Festival 2016, Monaco,con Blaue Ritter Ensemble; Ensemble Champd'action, Belgio in duo con il volinista Takao Yakutome, 2016; con mdi ensemble, Fondazione Cini Venezia; Festival ‘900 Presente 2014 RSI Lugano, solista nel II Concerto per flauto di A. Jolivet; solista nell’integrale dei Quartetti di Mozart per il Festival River Summer Adda etc.; Istituto Italiano di Strasburgo, Francia; Darmstadt Ferienkurse, Germania; Klangspuren Schwatz, Austria; Acanthes Metz, Francia).
Quale giovane promessa è stata insignita con M. Freni del premio AssAmi 2009. Definita dal “Manifesto” una delle più promettenti flautiste italiane, è supportata dal GAI (Giovani Artisti Italiani) e dal MiBAC quale giovane artista emergente. Nel 2016 debutta al Piccolo Teatro di Milano come musicista e attrice nella pièce di teatro e musica contemporanea in lingua inglese The merry wives of William, spettacolo tra i tre vincitori del Premio Sonia Bonacina 2016 su 115 spettacoli presentati, ed è performer in "BlueTube", installazione multimediale di sua ideazione commissionata da Metropolitana Milanese per la Giornata Mondiale dell’Acqua, sold out per tutte le repliche. Il progetto è stato riproposto al LAC di Lugano per il Festival Oggi Musica 2016.
A una sua esibizione in RSI, alla presenza di S. Sciarrino, E. Colombo scrive: “Voglio concedermi una citazione particolare per Faoro, per come ha reso le difficili articolazioni dei suoni e ancor più l’ansia esistenziale che percorre il pensiero e la musica di Sciarrino. Ricorderò il concerto soprattutto per la splendida esecuzione di Canzona di ringraziamento”. Ha registrato per RAI, ORF e RSI e per il festival radiofonico Gwenstival (progetto di musica/poesia “Liturgia Horarum” con Eufonè Trio) prodotto da Radio Gwendalyn.
Silvia Cignoli, si è formata come chitarrista classica con P. Coppi alla Civica Scuola di Musica Claudio Abbado di Milano, dove successivamente studia nche chitarra elettrica con F. Zago. Nel 2011 consegue con la lode il Master of Arts in in Music Performance al Conservatorio della Svizzera Italiana sotto la guida di M. Laura. Il suo lavoro si muove principalmente attraverso i nuovi linguaggi della contemporaneità. Proprio in questo ambito ha vinto diversi concorsi, fra cui il Premio 900 (Venaria Reale), il Concorso Mencherini (Cagli). Con il suo progetto audiovisivo irid. è fra i vincitori del bando di MITiCi Milano progetti. Lo spettacolo andrà successivamente in scena a Milano (Auditorium Lattuada, Officine Creative Ansaldo), a Udine (festival Contemporanea) e in Austria (festival Limmitationes). Ha collaborato con diversi Ensemble (Fiarì, Repertorio 0, Sinestesia, New Made) e partecipa a diverse rassegne dedicate alla musica contemporanea in Italia e all’estero (fra cui festival Archipel a Ginevra, Soundscape a Maccagno, stagione Rebus al Teatro dal Verme (MI), Festival 5 Giornate di Milano). Ha lavorato più volte con l’Accademia del Teatro alla Scala suonando nei teatri d’opera Italiani (La Scala, Teatro Valli di Reggio Emilia, Teatro Pavarotti di Modena) e all’estero nei Teatri d’opera di Kaliningrad (Russia) e Muscat (Oman). In collaborazione con la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano ha curato la parte musicale di uno spettacolo andato poi in scena per il Festival “Theatre Music Art”. Nel 2015 è una dei musicisti del Musical “Teen Dante”, prodotto dalla Radiotelevisione Svizzera, che va in scena presso il Lac di Lugano (CH). Nel 2016 prendono vita il progetto di avant-garde rock “U-Gene” (con il tastierista e compositore M. Giuntoli, con musiche dello stesso) e il progetto “IN/ELEKTRA” con la bassista e cantante V. Guidugli, incentrato sull’esplorazione e sull’intreccio dei diversi linguaggi di confine, con musiche improvvisate o composte dal duo.
Civica Scuola di Musica Claudio Abbado - Fondazione Milano®, Villa Simonetta - via Stilicone 36 - 20154 - Milano tel. 02.97.15.24 - uff. st. 339.85.30.339 info_musica@scmmi.it - www.fondazionemilano.eu/musica
PH Silvano Pupella